giovedì 25 giugno 2009

RIME IN PILLOLE (pagina 77)

Canzoncine: ”…ve ne sono alcune di un genere strano, fatte con accozzi strambi di cose buffe e d’idee impossibili a stare insieme…”

Sapevo una canzone alla rovescia,
alla diritta non la so cantare.
Mi levai ‘na mattina, era di festa,
presi una falce e me n’andai a vangare.
Di sull’uscio montai sopra una quercia
e lì cerage principiai a mangiare.
Venne fuori il padron di quelle sorbe
e disse: -Lascia star le mie cipolle!-
Avessi tanti occhi e tanto fiato,
quante delle tue noci t’ho mangiato!
Avessi tanto fiato e tanti occhi,
quanti ho mangiato io dei tuoi finocchi!

***

Disse il sordo: Sento un tordo!
Disse io cieco: Anch’io o vedo!
Disse il zoppo: L’acchiapperemo!
Disse il nudo: Lo metto in seno!

***

Indovinelli: “…come per isciogliere la lingua ai bambini furono inventati gli scioglilingua, così per aguzzare la loro testina furono inventati gl’indovinelli…”

Bella donna d’alto palazzo,
bianca son, nera mi faccio,
casco in terra e non mi sfaccio;
vado in chiesa e lume faccio - (L’oliva)

C’è un botticino
che mesce due sorte di vino, - (L’uovo)

C’è una vecchiaccia
su una finestraccia:
le scuote un dente
e chiama tutta la gente! - (La campana)

E’ un cosino in un cantuccino,
che non chiede n acqua, né vino
e si nutre come un cardellino,sai dirmi cos’è? - (Il lume)
-
Paolo Canè

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