sabato 9 giugno 2007

Proverbio n. 1

Acsé mérd ch’a si piànta al basalécch.
Dicesi di cosa molto sporca.

Espressioni antiche: "Ed lóngh" e "Tirèr inànz".

Ed lóngh è un’altra espressione che se ne sta andando, nonostante che i vari modi del tipo “vai ben di lungo per la tua strada” o “tira ben di lungo” si sentono dire ancora abbastanza spesso! “Andèr ed lóngh” significa semplicemente “tirare diritto”, ma anche “continuare” in modo tedioso “Vèt ànch ed lóngh dimóndi con ch’la gnóla?” I parlanti moderni preferiscono “andèr drétt”, “tirèr drétt” che è poi la stessa forma usata in italiano, mentre non ho trovato nessun collegamento tra questo nostro “andèr ed lóngh” con un’eventuale, analoga espressione toscana.
E pure l’altro modo: Tirèr inànz, che trova corrispondenza sia con la lingua che con altri dialetti, nel bolognese, sta facendo la stessa fine di “tirèr ed lóngh” a favore di “tirèr o andèr avànti”!

Espressioni antiche: "Ed có".

Ed có: tra i vari modi di dire “sopra”, abbiamo “sàura”, “in vàtta” e anche questo “ed có”, scherzosamente tradotto in “di coda”, magari sapendo che qui la “coda” non c’entra nulla, bensì il “capo”. Per essere pignoli, una sottile differenza potrebbe anche esserci: “sàura” è semplicemente “sopra” (sàura a la tèvla), “in vàtta” è un po’ più in altro (in vàtta a l’armèri) e “ed có” è molto più in alto, in cima (ed có d’un àlber).
A parte ciò, ed có lo dicevano i nostri vecchi e quasi non lo diciamo più noi, ma “in co del ponte” lo ha scritto nientemeno che Dante, probabilmente influenzato dai dialetti settentrionali.

Espressioni antiche: "Par vì'd" e "Da ch'la vì".

Par vì'd: ogni volta che sentivo questa formula, da ragazzo, pensavo sempre ad una …"vite" e solo dopo l'ho collegata a "via"! Era la "d" che mi traeva in inganno, poiché la formula intera sarebbe "par vì ed…" (per via di, che esiste anche in lingua). "a sàn v'gnó par vì’d…" (sono venuto per via di…. sono venuto con lo scopo di… a causa di…). Una formula che i giovani hanno ridotto semplicemente a " par " ("a sàn v'gnó par ch'l'afèri"). Ma la curiosità consiste nel fatto che questa "d" si pronunciava (e si pronuncia) anche quando…non occorrerebbe! Si dovrebbe dire "par vi ed ch'l'afèri" e invece si sente dire "par vi'd ed ch'l'afèri", forse perché i bolognesi stessi dimenticano che questa vì significa "via", mentre lo ricordano benissimo per:
Da ch'la vì (di già che…) e lo italianizzano spesso con "da quella via che…" o, con la pia illusione d'essere più corretti, "dalla via che…"! "Da ch'la vì t'ì qué, dàm bàn una màn" (di già che sei qui, dammi un aiuto).

Espressioni antiche: "Dèr drì".

Dèr drì: col significato di "inseguire" che ho anche sentito nella forma italianizzata di …"dare dietro", appartiene al dialetto di ieri, poiché i giovani di oggi preferiscono "córrer drì", pure italianizzato in "correre dietro" a differenza delle parlate del Centro-Sud le quali preferiscono "correre appresso". Eppure A.M. Biscioni scriveva "essendo dato dietro dai lavoratori", di qualcuno che veniva inseguito dai lavoratori di una vigna (da cui l'etimologia di "svignarsela"), ma evidentemente è questa una forma toscana (o settentrionale) che è pure diventata obsoleta.