lunedì 31 dicembre 2007

LE FAMIGLIE DI BOLOGNA (parte 2)

FAMIGLIE / PALAZZI / LOCALITA' E VARIE INFORMAZIONI
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CALCASPINAZZI / Via Calcaspinazzi / esistenza incerta
CACCIANEMICI / P.zza Minghetti / ora PALTRINIERI-POLICARDI con incorporata torre Pascipoveri
CACCIANEMICI / Via de'Toschi, 11 / ODALDI (piccoli)
CACCIANEMICI / Via Zucchini (già Galliera) /DALL'ORSO (grandi)
CALDERINI /Piazza Calderini / ------
CAPRARA / Via IV Novembre, 22-24 / 1806-Napoleone, ora Prefettura
CARBONESI / Via Carbonesi / ghibellini XII-XII secolo-nemici Galluzzi storia di Virginia Carbonesi e Alberto Galluzzi
CARRARI / Via Marchesana / poi FOSCHERARI
CARRATI / Via Guerrazzi, 13 / Accademia Filarmonica
CASTAGNOLI / Via Castagnoli / varie case
CASTELLI / Via N. Sauro / poi DALL'OCA-DALL'ORSO
CASTELLI / Via Porta Castello / conti
CATTANI / Vicolo Cattani / da Monteveglio - fam. estinta
CENTOVERSI / ------ / ------
CHIARI (DE') / Via de' Chiari / ghibellini
COLTELLI / Via Coltelli / o DAL COLTELLO
COLTELLINI (DE') / Via de' Coltellini / ------
CONOSCENTI / Via Manzoni / resti cerchia selenite
CONOSCENTI / Via Porta Castello / la più bella casa del '300
COSPI / Via Castiglione / ------
DAL CARRO / Via del Carro / esistenza incerta
DAL FERRO / Via Guerrazzi, 26 / Scipione Dal Ferro
DAL LUZZO / Via del Luzzo / ------
DAVIA-BARGELLINI / Strada Maggiore / cariatidi e museo
DE' PRETI / Via de' Preti / ------
DELLE CASELLE / P.zza S. Michele-Asini / case atterrate a damnatio memoriae
DONZELLI / Via delle Donzelle / o DELLE DONZELLE
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Paolo Canè

Proverbio n. 170

Mé at al càz int al cùl!
No davvero!

Proverbio n. 169

Marcànt e pórz: pàisel mórt!
Aspettare per valutare.

Proverbio n. 168

Magnèr sàul di cùl d'usgnù (ed lusgnù).
Essere di gusti ricercati (e consiglio ironico per chi soffre di stomaco).

Proverbio n. 167

Magnèr pàn e spudàc'.
Mangiare poco.

domenica 30 dicembre 2007

LE FAMIGLIE DI BOLOGNA (parte 1)

Chi erano i nostri antichi concittadini eminenti? Era gente d’ogni tipo: guelfi, ghibellini (a Bologna Geremei e Lambertazzi), banchieri, commercianti, tiranni, banditi, fuori usciti da altre città ed aristocratici. Insomma, era gente che si dava da fare! Nel corso della mia continua ricerca, sono riuscito ad elencare circa 200 famiglie e palazzi, indicando, dove possibile, la loro ubicazione e qualche particolare caratteristica, sempre in modo molto succinto. Palazzi che datano dal '200 all'800, molti dei quali fanno tuttora bella mostra di sé per le vie di Bologna.
I palazzi dei Senatori dovrebbero essere una quarantina e sono quasi tutti in questo elenco, ma è ovvio che essi, come anche le famiglie importanti, erano ben di più e in gran parte sono andati distrutti i palazzi stessi ed estinte le famiglie.
I cognomi riecheggiano, in buon numero, nei nomi delle strade, ma anche nel nostro elenco telefonico! Bolognesi (e non) che hanno fatto la storia, nel bene e nel male, la gloria e la ricchezza di Bologna ed è giusto ricordarli.
Palazzi distribuiti un po' dappertutto nel centro storico, ma le strade che ne hanno in maggior numero e che sono anche le più belle, sono: Strada Maggiore, via Santo Stefano, via Castiglione, via San Vitale e Via Zamboni. Non è un caso che si tratti di tutto il sud-est della città, zona che non ha subìto bombardamenti, né distruzioni, né sventramenti di rilievo ed io sono particolarmente orgoglioso di questo fatto perché proprio in quelle zone sono nato ed ho sempre vissuto e sono le sole che ben conosco e che amo. Peccato che l'Uomo, il più grande costruttore e distruttore che ci sia, abbia cancellato tante bellezze nel corso dei secoli: come sarebbe bella Bologna se fosse rimasta come era nel Medioevo, almeno nel centro antico. Almeno esteriormente. Almeno per me!

FAMIGLIE / PALAZZI / LOCALITA' E VARIE INFORMAZIONI

ABBATI / Via Falegnami
ACCARISI / Via Drapperie / drappieri del 1200
AGRESTI / P.zza Galileo / case e torri
ALBÁRI / Via S.Nicolò / casa e torre
ALBERGATI / Via Saragozza / 1530-1560, oggi BERSANI-GALLETTI
ALBERICI / Via S.Stefano, 1 / torre e antica bottega
ALBIROLI / Via Albiroli
ALDINI / Osservanza / villa per Napoleone
ANGELELLI / Strada Maggiore / ora FAVA-SIMONETTI
ANSALDI / Via Farini /diverse case
ARIOSTI / Via Indipendenza / case abbattute per Seminario
ARIOSTI-FAVA / Via Manzoni-Indipendenza / case abbattute per Seminario
BARBAZZI / Via degli Olofredi / Andrea di Messina-Capostipite
BELLONI / Via Gombruti, 23
BENTIVOGLIO / P.zza Verdi / distrutto (ora è il Teatro Comunale)
BERO'-CARRACCI / Via Rolandino, 1 / XV sec. Accad. Incamminati
BIANCHETTI / Via Zamboni,9
BIANCHETTI / Vicolo Bianchetti
BIANCHI (DE') / Via S.Stefano
BIANCHINI / Via S.Stefano, 20 / dal Mugello - locandieri e poi marchesi
BISCIA / Via S.Stefano, 71 / già DE' BIANCHI - ora CALARI CORTICELLI
BOCCADIFERRO / Via C. Battisti / dal Frignano - seguaci Bentivoglio
BOCCADIFERRO-SAVI / Via de' Poeti, 8
BOCCHI / Via Goito
BOLOGNETTI / Strada Maggiore
BOLOGNETTI / Via S.Felice, 24 / del XV sec. ora PALLAVICINI ospitarono Mozart e GB Martini 1788
BOLOGNETTI-RAMBALDI / Via Castiglione / sulla torre Dalle Perle
BOLOGNINI / Strada Maggiore / compropr. Vic. Alemagna
BOLOGNINI / Via Castellata (696) / Originari di Lucca - Tessitori
BOLOGNINI / Via S.Stefano, 2 / palazzi ora SALINA-AMORINI - Capostipite Bolognino di Borghesano di Bonaventura
BONASSONI / Via Galliera
BONCOMPAGNI / Via del Monte / merciai (Papa Gregorio XIII)
BONFANTI / Strada Maggiore, 11
BONORA / Via S. Stefano, ? / bellissimo cortile
BORCHETTI / Vicolo Borchetta / famiglia dell'XI secolo
BORGOLOCCHI / Borgo Locco / notizie dal 1460
BOSCHI / Via Castiglione
BOSDARI / Via S. Stefano, 75 / già AGOCCHI
BOVI-MONTEBUGNOLI / Via S. Stefano, 17 / TACCONI – arch. gotica bolognese
BOVIO / P.zza Minghetti / ora BERNAROLI
BUFONI (DE') / Vicolo Bufoni
BUOI (DE') / Via Falegnami
BUOI (DE') / Via de' Poeti / pozzo dell'acqua buona
BUOI (DE') / Via Oberdan, 22-24 / immagine del cane "Tago"
BURIANI / ------ / provenienti da Genova
BUTTIERI-BOTTIERI / ------ / guelfi di Firenze-strazzaroli
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Paolo Canè

sabato 29 dicembre 2007

Proverbio n. 166

Màgna bàn, chèga fórt e n’avàir póra d’la mórt.
Bisogna aver cura del proprio corpo.

Proverbio n. 165

L’usèl an vól pensìr.
Occorre serenità per fare l’amore.

Proverbio n. 164

L’umarén dal pàvver (che quànd al chèga al vól da bàvver).
Definizione scherzosa di un ometto.

Proverbio n. 163

Lulé? An sò gnànch s’al péssa!
Quello? Non me ne curo affatto!

sabato 15 dicembre 2007

LE STRADE DI BOLOGNA

Un libello edito in Bologna dalla Tipografia Gamberini nel 1843, a cura di certo "Goldini & Compagni", s'intitola"Origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di Bologna"!


Dunque, 162 anni fa tante sarebbero state le strade della nostra città, contro l876 (ma comprese quelle fuori porta!)che indica il recente volumetto "Cara Bologna" del 2000 Occorre però considerare due elementi:



1) che in quegli anni Bologna contava 71.000 abitanti (rilevazione del 1840), contro i circa 435.000 di oggi. Dico "circa", poiché in tempi assai recenti la città era arrivata a sfiorare i 500.000, ma oggi sono notevolmente di meno, soprattutto perché molti di essi sono andati ad abitare (compreso il sottoscritto) nei Comuni limitrofi. In ogni caso si può dire che oggi siamo aumentati di 6-7 volte!


2) che il citato libello riporta solo le vie esistenti dentro le mura (e forse nemmeno tutte) mentre la città odierna comprende una grande periferia con moltissime strade che allora non esistevano. Riferendomi alla sola lettera "A", il libro del 1843 ne riporta appena dieci, una più recente pubblicazione ne riporta 33, mentre lo Stradario 2004 ne elenca ben novantasette, compresa però la periferia!



In un secolo e mezzo le varie Amministrazioni Comunali hanno dovuto trovare oltre 1.500 nomi nuovi da dare ad altrettante strade e ne è uscito un guazzabuglio di nomi sui quali in larga parte non sono d'accordo.



Mi rendo conto che la Storia vada avanti e che, in questo lasso di tempo, ci siano stati Grandi Uomini, degni di una dedica stradale, ma faccio alcune considerazioni, anche se esse sono opinabili, in quanto mie personali:



1) la Bologna più prestigiosa è stata quella Comunale degli ultimi secoli del Medio Evo e credo che tutti i bolognesi importanti di quel periodo dovrebbero avere una strada ad essi dedicata. Molti ce l'hanno, altri no e quelli che ce l'hanno non recano spesso una nota che ricordi a noi posteri chi essi fossero e perché siano ricordati.


2) ogni periodo storico ha avuto uomini e luoghi eroici da ricordare: nel 1843 non era ancora avvenuta l'Epopea Risorgimentale, perciò le vie Cavour, Garibaldi, Mazzini, ecc. non potevano esistere. Non era ancora avvenuta la Prima Guerra mondiale, perciò non potevano esistere nemmeno le vie Asiago, Pasubio, Montello, ecc. e nemmeno la Seconda Guerra Mondiale e nemmeno i grandi avvenimenti politici, scientifici, storici e sociali che hanno caratterizzato tutto il Novecento. È dunque logico che si sia aggiunto tanto "materiale" nuovo per l'intestazione di strade e piazze, ma credo che nella seconda parte del Novecento si sia un tantino esagerato a gratificare personaggi e luoghi che proprio eroici non sono stati, né del tutto degni di una dedica stradale.


3) molte antiche strade avevano un nome vetusto e glorioso che è stato inconsultamente cancellato (come mura, torri e quant'altro) e solo raramente ricordato in sottotitoli del tipo "Via Tale, già Tal dei Tali", ma sarebbe stato meglio lasciare l'antico nome, tante sono ancora le strade periferiche utili per più moderne denominazioni.


4) mi rendo conto che non si possono intitolare le strade di una città ai soli suoi cittadini, sono perciò d'accordo di accogliere i tanti illustri italiani (Giotto, Leonardo, Raffaello, ecc.), ma andrei molto cauto ad inserire personaggi stranieri, sia perché avremmo bisogno di almeno 10.000 strade, sia perché sono spesso impronunciabili per noi italiani, come Zamenhof, Mickievicz, Shakespeare, ecc.



Contrariamente a quanto asserito da Guido Bacchelli e poi confermato da Eugenio Riccomini, secondo i quali "i bolognesi avrebbero la medietà come piccola virtù", e cioè il non schierarsi mai apertamente, il non sposare alcuna causa, "protetti come sono sempre stati dall'egida papalina", penso che Bologna si sia schierata anche troppo, a partire dagli ideali guelfi contro l'Impero, poi quelli giacobini, quelli risorgimentali, quelli fascisti e (ancora oggi) quelli comunisti o "di sinistra" a piacere.


Per la verità, anche Leopardi disse che "i bolognesi non hanno aggressività culturale", ma quello, pur essendo un grande poeta, ce l'aveva col mondo intero!


Ognuna di queste "fedi", rispecchiate nell'operato delle diverse Amministrazioni pubbliche, ha dato vita a nuovi nomi di strade, alcuni poi rimasti nel tempo, altri no.


Le strade di Bologna, nel tempo, hanno cambiato spesso di nome e anche di aspetto, poiché abbattimenti e costruzioni ne hanno eliminate di vecchie e create di nuove.


Attingendo qua e là, ho trovato alcune vecchie denominazioni che qui riporto: Via Ugo Bassi, ha avuto diversi nomi che ne indicavano dei tratti a partire da Piazza Nettuno a Piazza Malpighi (Portico delle Gabelle, Volta dei Pollaroli o Piazza degli Ortolani o via della Dogana Nuova, Volta dei Barberi, via dei Vetturini e via S. Felice della Porta Stiera), dove i "barberi" erano i cavalli del Palio che lì svoltavano e la Porta Stiera era una delle quattro esistenti nella cinta di selenite. Via Indipendenza fu costruita nel 1888 unendo insieme i 4 tronconi detti il Canton dei Fiori, piazza S.Pietro (così venne cancellato il sagrato del duomo!), via Malcontenti e via della Maddalena. Via Rizzoli fu chiamata così nel 1880 e prima era il Mercato di Mezzo. I lavori di allargamento e sventramento hanno eliminato le antiche stradine (via Zibonerie, via Cimarie, via Pelliccerie, via Spaderie) e la Grande Pescheria che fu trasferita alla fine di Via Ugo Bassi, l'allargamento di Piazza Nettuno e zone limitrofe ha fatto sparire alcune strade e piazze (vie della Corda,delle Scudelle, delle Prigioni, della Canepa, delle Accuse, delle Notarie, dei Merciai, Corte delle Massare e piazza Uccelli). Via Fossalta (via Roma e prima via degli Uccellini);via Caduti di Cefalonia (via Venezia e prima via Cavrari e via Tornachini); via Guglielmo Oberdan (all'inizio via Cavaliera e poi via Case Nuove di S. Martino); via A. Righi (via Repubblicana); via Marsala (via di Mezzo di San Martino); via Artieri (allargamento di via Tosapecore); via Testoni (via Gombruti); via Venezian (via del Carbone e prima via del Mercato del Fieno e della Paglia); via C. Battisti (via Imperiale, in onore dell'incoronazione di Carlo V, e prima via Barbaziana e via San Prospero); via N.Sauro (via del Poggiale o Macinatori); via Calcavinazzi (via dei Maniscalchi); via IV Novembre (via delle Asse); via Montegrappa (un tratto via Pietrafitta e l'altro via Battisasso); vicolo Ghirlanda (Loggia della Gabella Vecchia, ma altri indicano questo toponimo tra P.ta Ravegnana e Via Clavature); via Marconi (via delle Casse); via Terribilia (via Rismondo); Piazza Roosevelt fu creata eliminando le vie Caprara, delle Asse, del Carbone, il Peladuro di Porta Nova e via delle Banzole.


Torno a parlare del già citato libretto del 1843 che elenca origini e denominazioni di 334 strade della nostra città. Per il mio piacere e per la curiosità dei miei rari lettori, le elenco tutte, spiegando, in modo succinto, la loro etimologia. Userò le stesse denominazioni del libro, facendo presente che molte di tali strade hanno in seguito cambiato nome e molte altre non esistono più. Riporto le notizie come le ho trovate.



Ho confrontato questo con un altro interessante libro: "I segreti di Bologna" edizione fuori commercio del 1992, a cura di Filippo Raffaelli. In questo libro, che pure tratta, salvo rare eccezioni, soltanto le strade esistenti dentro le mura, il numero sale da 334 a oltre 400, poiché in un secolo e mezzo le "novità" sono state parecchie e non è sempre stato facile per me individuare a quali nuove strade corrispondessero i nomi delle vecchie. Ho consultato infine altri testi che trattano l'argomento "strade" ed ho preparato un "cocktail" interessante. Almeno, lo è per me. Il lungo elenco che segue riporta dunque tutte le informazioni "vecchie", alle quali ho aggiunto (tra parentesi) sia i risultati di più recenti studi, sia qualche osservazione personale.


Ci sarà certo qualche inesattezza, che mi riprometto di correggere se ne avrò l'occasione, ma questa ricerca sulle strade è come un viaggio virtuale che faccio con chi avrà la pazienza di leggere: nulla è più istruttivo di un minuzioso "giro" per la città, dove nomi di famiglie, di palazzi e di monumenti si trovano nello stesso luogo in cui tutto quanto è stato ed è ancora e dove tutto quanto viene ricordato dal nome delle strade! E' una gigantografia di Bologna che unisce luoghi e fatti e che li fissa nel tempo. E' l'unico modo di capire Bologna. È l'unico modo per mettere insieme tutte le cose che sappiamo di Bologna e farle quadrare. Ogni bolognese "verace" dovrebbe conoscere a fondo la sua città e dopo, magari, andarne a visitare altre,pure bellissime, d'Italia e d'Europa e solo alla fine andare a vedere quel…niente che c'è alle Maldive o alle Seichelles! Purtroppo però i nostri giovani fanno l'esatto contrario e non sanno nulla di Bologna! Questa lunga ricerca "stradale", con tutte le notizie storiche che ho trovato, mi dà la possibilità di scrivere tanti capitoli "a tema" di questo libro: alcuni li ho già trattati (mura, porte e torri) ed altri seguiranno, completando così questo mio modesto monumento a Bologna.Un dono prezioso (spero) alla mia amante di sempre.


Tuttavia non mi limiterò a concludere le mie ricerche, a impacchettare il dono e a regalarlo alla mia città: continuerò a studiare, a cercare, a correggere e ad aggiungere ogni notizia che troverò da oggi in poi, affinché questa mia ennesima (e poco utile) opera diventi più completa possibile.


E, se mai arriverò ad una conclusione, non avrò mai detto abbastanza su questa città unica che non ha le Piramidi, non ha il Colosseo, non ha il Partenone, non ha nulla che l'UNESCO possa dichiarare "patrimonio dell'umanità", ma che è tutta un gioiello di piccole, grandi cose da godere nel loro insieme. E poi dell'UNESCO a me importa poco: a me importa che Bologna sia mia!


Ma ecco l’elenco delle vie:






1) ACCUSE - perché ai Notai si registravano le accuse e le richieste di danni.


2) AGRESTI - per i frutti che non venivano a maturazione (o omonima famiglia)


3) AGUCCHIE - per i pali (agocchie) a riparo delle rive del Canale di Reno (era il nome dell'attuale via Capo di Lucca> vedi).


4) ALEMAGNA - da un'omonima locanda per studenti tedeschi nel 1430 (ma c'è chi parla di arimànnia, tassa longobarda pagata nella "addizionale longobarda")


5) ALTABELLA - per la bella ed alta Torre degli Azzoguidi (o per una donna?)


6) ALTASETA - per l'alta posizione e per la seta che vi si lavorava (o piuttosto per l'altezza, superiore alla media consentita, delle pezze di seta ivi prodotte. Era il Belvedere di Saragozza e nel 1874 questo nome fu assegnato per…errore alla attuale Via Palestro!).


7) ANDRONA - per le maleodoranti discariche, prima della rete fognaria.


8) APOSTOLI - per un uomo che ebbe 12 figli maschi e li chiamò col nome degli Apostoli e che poi fece costruire una chiesa ad essi intitolata (sarà vero?)


9) AVESELLA - perché vi scorreva l'acqua dalla Val d'Avesella (Avesa=Aposa)


10) AZZO GARDINO - chi dice dal nome di certo Azzo Guardino, maestro d'ascia (1200 circa) e chi da un Azzo di Gardino o Gardini, famoso dottore.


11) BAGAROTTI - precedentemente Magarotti, da un'omonima famiglia (ma c'è chi dice del Capitano del Popolo Bagarotto. Oggi via dei Bersaglieri).


12) BARBERIA - per i cavalli barberi che correvano il Palio (Volta dei Barbari)


13) BATTIBECCO - per la vendita di pollame che mangiava, battendo il becco (o per il ciacolar delle donne, come dice G.C.Croce o per il macello dei becchi)


14) BATTISASSO - per le selci o sassi che formavano un viale (ora Montegrappa).


15) BEGATTO - perché a guisa di bigatto e verme si torce (curiosamente anche una carta da gioco deiTarocchi Bolognesi ha lo stesso nome e sembra un fornaio!).


16) BELFIORE - nome dato a diverse strade, spesso perché…maleodoranti.


17) BELMELORO - per un bellissimo lauro (mlór = meloro) che vi era piantato (la antica Via Linguadoca, si chiama ora via Belmeloro e Largo Trombetti)


18) BELVEDERE BORGO CASSE - per un'unica villa sul Borgo omonimo (ed è la sola via Belvedere a chiamarsi ancora così).


19) BELVEDERE S.GERVASIO - per la vista sull'omonimo Monastero.


20) BELVEDERE BORGO SALAMO - per la casa del banchiere Lodovico Salamo


21) BELVEDERE SARAGOZZA - per la bella vista sui giardini e gli orti da casa Maggi (è oggi via Altaseta)


22) BERLINA - sito dedicato al castigo dei sofisticatori alimentari(V.Alessandrini)


23) BERTIERA COPERTA - dalla famiglia delle Berette, con porticato.


24) BERTIERA SCOPERTA - idem, senza porticato (detta poi Via dell'Orso)


25) BOCCA DI LUPO - per una fontana a testa di lupo (lovo) nei bagni di Mario (o di un fornaio che si chiamava Lovo=làuv=lupo).


26) BORGO SANT'ANDREA - dal nome della chiesa omonima.


27) BORGO SANT'APOLLONIA - dal nome della chiesa omonima (Gatta marcia)


28) BORGO DEGLI ARIENTI - chi dice perché vi si purificasse l'argento nel 1300 e chi vuole che vi fosse una famiglia con questo nome(dal 1261 al 1588 era dei Frati Gaudenti. Oggi Via Arienti)


29) BORGO DELLE BALLOTTE - per una cava di terra da pignatte con cui si facevano le "ballotte" o "pallotte da archi" e "zambonate"(o palle per il gioco della pallacorda a Palazzo Ruini- Oggi è via Alfonso Rubbiani e una parte di via Solferino, la quale si chiamava anche via Giulia e Mirasole Grande).


30) BORGO DELLE BANZOLE - forse per i falegnami che facevano queste sedie


31) BORGO DELLE CASSE - qui i falegnami fabbricavano casse (un documento del 1289 parla di tal Johannes Philippi de' Cassi. Oggi via Marconi, già Roma)


32) BORGO DI S.CATERINA - per l'omonima chiesa, ma il nome era Pizzamorti (o Pizzalimorti-i monatti-, dopo la terribile peste che uccise tutti gli abitanti. La via S.Caterina era chiamata "il borghetto" e, nel XVI sec., via degli Sbirrì).


33) BORGO CAVICCHIO - per gl'impagliatori che mettevano cavicchi alle scranne (ma prima la strada si chiamava Vinazzi dei Pellacani e oggi Via Vinazzetti).


34) BORGO S.GIACOMO - perché vicino alla scomparsa Porta di San Giacomo.


35) BORGO S.GIUSEPPE - per l'omonima chiesa e ricovero per anziani (XIII sec)


36) BORGO S.LEONARDO - (detto CAMPETTO)- fino al 1289 Campo dei Buoi per il mercato, ma c'è chi fa riferimento ai Galli "Boi" che dominarono la città (… e questa dev'essere l'ennesima panzana popolare!).


37) BORGO LOCCO - dalla famiglia dei Borgolocchi,dal 1460 (Chi dice invece da locc o lacc, cioè la pula del grando. Una volta c'era un cimitero degli ebrei)


38) BORGO LORENZO - le cui case erano tributarie di feudo alla chiesa S.Lorenzo (forse S. Lorenzo Diacono, forse l'attuale via S. Lorenzo).


39) BORGO S.MARINO - pare vi fosse una chiesa dedicata a questo santo (Borgo cancellato dalla costruzione di via Irnerio).


40) BORGO NUOVO - nome avuto dopo la seliciata (1738) di Via Nuova. (Borgo Nuovo, poiché subito fuori dall'Addizionale Longobarda).


41) BORGO NUOVO DEL PRATELLO - parte nuova aggiunta alla precedente (potrebbe coincidere con la via San Rocco, qui non menzionata).


42) BORGO ORFEO - nuovo nome di quello che dal 1305 era Borgo Arruffato (Burgo de Arufatis, per le case sghembe o per la turbolenza degli abitanti!)


43) BORGO DELL'ORO - per l'oro dei monti di S.Raffaello e Guardia ivi lavorato (oggi via dell'Oro che, fino al 1363, continuava oltre via Chiudare).


44) BORGO DELLA PAGLIA - per la vendita di fieno e paglia (all'altezza di via Mascarella, da non confondere con le vie della Paglia, Paglietta, ecc.)


45) BORGO S.PIETRO - per le chiesa dei SS. Pietro e Paolo.


46) BORGO POLESE - chi sostiene che in greco "polese" significhi "piccola città", e chi narra di un Polese da Fabriano che vi fabbricava la carta (ma è probabile che il nome si riferisca ai terreni paludosi come via delle Lame).


47) BORGO RICCIO - si chiamava "Rico" quando era proprietà di Richo de' Richi (oggi è via del Riccio, a ridosso della cinta del Mille. Fu anche Stradellaccio).


48) BORGO RONDONE - chi racconta di un ortolano con tale nome e chi delle numerose rondini che vi nidificavano (era diviso in R.di Sopra e R. di Sotto)


49) BORGO SALAMO - dal banchiere Ludovico Salamo che qui abitava nel 1595 (o da un Salomone. Oggi è un tratto di via Farini da P.Galvani a P.Calderini)


50) BORGO TOVAGLIE - là si fabbricavano tovaglie e tovaglioli. Altri parlano di una famiglia Tovaglie (ma è un'ipotesi fantasiosa!).


51) BORGHETTO DI PIETRALATA - perché costeggiava l'omonima via.


52) BORGHETTO DI S.FRANCESCO - perché vicino alla chiesa omonima (ed è oggi l'unica via che porta il nome Borghetto, anche se una parte è De Marchi).


53) BORGHETTINO DI S.FRANCESCO - per via d'un forno detto di S. Francesco.


54) BORGHETTO DI S.GIULIANO - così dal 1387 (prima era Borgo Corvolino)


55) BORGHETTO DI S.DAMIANO - dalla chiesa dei SS.Cosma e Damiano (oggi Vicolo S. D.- "Borgo" indica una "località fuori dalle mura")


56) BRAINA S.DONATO - così detta perché confinante con S. Donato (eliminata per far posto a Via Irnerio. "Braina"="terreno normalmente coltivato a prato").


57) BRAINA DI FIACCACOLLO - perché confinante con Fiaccacollo (Rialto)


58) BORCHETTA - perché somigliante alla cannella da botte detta "borchetta" (ma si parla anche di una famiglia Borchetti ancora esistente nel 1570).


59) BROCCAINDOSSO - chi dice che vi passassero gli asini, incitati con brocche di legno, chi vuole che qui si vendessero some di fassi dette "brocche" (chi dice vi abitasse un "signore di rispetto" armato di un "broccaglio").


60) BROGLIO DE' PIATESI - orto della famiglia De' Piatesi.


61) BROGLIO DE'MUSSOLINI - perché vi abitava la famiglia de'Mussolini (oggi vicolo Bianchetti, antico collegamento San Viale-Strada Maggiore)


62) BROLLO - denominazione non spiegata, ma "broglio" era orto chiuso da alberi (Probabilmente corrisponde all'attuale Vicolo Broglio)


63) CALDARESE - per un battirame (ebreo) che poi si trasferì sotto le Due Torri.


64) CALCASPINAZZI - dal nome di una famiglia che vi abitava.


65) CALCAVINAZZI - perché un oste vi buttava le vinacce (già V.Maniscalchi)


66) CALZOLERIE - per via delle botteghe dei ciabattini.


67) CLAVATURE - vi si fabbricavano clave e mazze ferrate, usate nel Medioevo (e chiavi e serrature: clavature>chiavature)


68) CAMPO S. NICOLO' DI BARI - per via dell'omonima chiesa.


69) CAMPO DI S. PIETRO MARCELLINO - per via della chiesa omonima.


70) CAMPO DE' FIORI - per campi e giardini che vi erano anticamente.


71) CAMPETTO DI S. LUCIA - perché in faccia all'omonima chiesa.


72) CANTARANA - non si sa e si suppone che vi abitasse una donna con tal nome! (ma, visto che il nome esiste in diverse altre località, vicine ai fossati anche di campagna, il nome si dovrebbe riferire al canto delle rane nel vicino fossato o guazzatorio della cinta del Mille).


73) CANTONE DE' FIORI - poiché vi si vendevano fiori fino all'inizio del '700.


74) CAPO DI LUCCA - non spiegato (ma è l'antica via Agocchie, con le case dei mugnai, costruite nel 1516. "Lucca" è un "Luca" che vi abitava nel XVIII sec. nulla a che vedere con la città toscana! Anche ironicamente "Cul di Lucca"!)


75) CAPRA MOZZA - per un'altra fontana a testa di capra, ai Bagni di Mario (altri parlano d'un omonimo castello a Monte San Pietro, distrutto dai Visconti, il cui proprietario si trasferì in quella strada della città, detta oggi Capramozza).


76) CAPRARIE - poiché vi era il macello e la beccaria e si vendeva carne di capra (detta prima Via Beccarie: al n° 3 l'insegna della corporazione. Seguito di via Orefici. Fu anche chiamata via degli Speziali, per i laboratori di farmacia).


77) CAREGA - (Carreggia) poiché vi passavano i carri (le carra).


78) CARRARA - per la discarica dei carri del "rusco" (oggi via Luigi Calori)


79) CARTOLERIA VECCHIA - primo luogo dove si fabbricava la carta (forse il vecchio Borgo dei Cartolai, oggi via Guerrazzi)


80) CARTOLERIA NUOVA - dove i cartai si trasferirono e rimasero fino al 1623 (probabilmente l'attuale via Cartoleria).


81) CASE NUOVE - erette dai Bentivoglio per la famiglia e gli armigeri (oggi è la via Antonio Bertoloni, botanico, per via del vicino Orto).


82) CASE NUOVE DI S. MARTINO - fecero i Capi delle Moline per mugnai e servi (oggi è il proseguimento di via Oberdan).


83) CASETTE DI S. ANDREA - perché appartenenti all'omonima chiesa.


84) CASETTE DI S. BENEDETTO - stesso motivo di cui sopra.


85) CASTAGNOLI - per via della nobile famiglia de' Castagnoli.


86) CASTELATA - per similitudine con la "castellata", larga in mezzo, stretta ai lati (l'antico nome era Fossato de' Cartolari).


87) CASTEL TIALTO - chi dice della bottega d'un ebreo, con l'insegna d'un castello e chi sostiene che, nell'antica Bologna dalle 4 porte, qui ci fosse un castello (ma trovasi nell'addizionale longobarda. Pare che il nome sia corruzione di Tedaldo nonno di Matilde di Canossa, che possedeva un castello in quel di Ferrara).


88) CASTELLAZZO - non si sa l'origine, ma pare si tratti di un soprannome (oggi Via Castellaccio, con una bizzarra torre-colombaia degli Sforza).


89) CA' SELVATICA - per le donne di malavita che vi abitavano fin dal 1521(ma più probabilmente per il verde della zona,vedi le vie Nosadella e Frassinago)


90) CENTO TRECENTO - chi attribuisce il nome alla correzione dell'anno sotto Giulio Cesare, quando furono aggiunti 100 giorni ai 300,e chi parla di due case che costarono 100 e 300 lire . (Ma è molto più probabile che il nome venga da "cento trasende"- zànt tarsànd - e cioè "cento finestre").


91) CESTELLO - chi parla di un fornaio chiamato Cisti che ivi abitava l'unica casa, in principio era infatti Cistello, e chi di certi fabbricanti di ceste (ma è più probabile che derivi dai monaci cistercensi dal 1098: Citeaux = Cistercium!)


92) CIMARIE - perché vi era la Compagnia dei Cimatori che lavoravano la lana; (fu distrutta da un incendio a fine '800 e fece posto a via Orefici).


93) CORTE ARCIVESCOVILE - dal Palazzo Arcivescovile.


94) CORTE DI S. BARBARA - dal nome dell'omonima chiesa.


95) CORTE DE' GALLUZZI - dall'antica e nobile famiglia de' Galluzzi (torre).


96) CUL DI RAGNO - per dispregio alla via detta prima Bocca di Ragno.


97) CHIUDARE - (Chiuvare) dove s'inchiodavano i panni per distenderli al sole. C'è chi sostiene che in greco "chiudare" significhi "panno steso".


98) DRAPPERIE - nome preso dai Mercanti di Drappi (I Drappieri dal 1208-1210)


99) EGITTO - perché la chiesa delle Scuole Pie era dedicata a un'icona egiziana (via d'Egitto è l'antico nome di Via Garibaldi).


100) FALEGNAMI - per via delle botteghe dei Maestri del Legname.


101) FIACCACOLLO - per l'alta caduta dell'acqua che scende a "fiaccacollo" (era il nome di una parte dell'attuale via Rialto, da rivus altus. L'altra parte, Fiaccacollo, era detto anche dei Molini da galla).


102) FONDAZZA - chi dice per i terreni fondi a valle. Chi, più verosimilmente, fa provenire il nome da "Fondi Actii" (poderi della famiglia Attia). Nel 1320 questa via diede il nome alla nobile famiglia della Fondazza o Fondazzi.


103) FONTANINA - per via d'una sorgente d'acqua assai leggera (detta anche via della Molinella. Oggi via Marconi).


104) FOSCHERARI - dalla chiesa di S. Maria de' Foscherari (anticamente detta Via del Ballatoio, per la presenza dei ballatoi delle torri dei Foscherari)


105) FOSSATO - nome di molte vie a ridosso dei fossati delle mura (l'unica a chiamarsi ancora così, era detta fino a fine '800 Fregatette della Nosadella).


106) FRASSINAGO - per i tanti alberi di frassino (d'una particolare specie).


107) FREGATETTE - chi dice che vi abitasse un medico detto "Sana tette" e chi parla di "Fregabrette" o "Spiegabrette", forse per la molta sterpaglia, ma la questione è ancora molto controversa (di certo è che molte vie si chiamavano così, forse perché strette, e si distinguevano in Fregatette della Nosadella, di Castiglione, De' Chiari, del Poggiale, ecc.)


108) FUSARI - chi parla d'una nobile famiglia fiorentina con questo nome e chi di tornitori fabbricanti di fusi (e invece pare fossero tessitori!)


109) GALLIERA - il Borgo di Galliera, sia per la distrutta fortezza, sia perché di lì si va a Galliera. C'è chi si riferisce ai Galli: "galli erant" (ma pare ridicolo! Studi più recenti accertano il nome della località come riferito alla moglie dell'Imperatore Antonino Pio, Anna Galeria Faustina).


110) GERUSALEMME - Nome dato da S.Petronio, quando eresse il Sepolcro di NS (nel complesso di Santo Stefano, prima chiamata anche Via Betania).


111) GRADA - per l'inferriata posta presso le mura, dove entra il Canale di Reno.


112) GUASTO - a memoria della distruzione dello splendido Palazzo Bentivoglio.


113) INFERNO - così detta per via del Ghetto ebraico


114) LAMME (LAME) - per via dei fabbricanti di spade (Ma studi più accurati la fanno risalire a "lama" = palude per gli acquitrini d'un tempo).


115) LIMBO - sempre per via del Ghetto ebraico!


116) LURETTA - perché vi si trovò morta una donna chiamata "Oretta" e altre fonti parlano di un'antica via Oretta e della famiglia Oretti, altre di piante d'alloro (…ma si chiamava Luretta anche la "signora" di via Valdonica!).


117) MAGLIO - per via del Magazzeno della Polvere, detto allora "Maglio".


118) MALAQUISTO - dal nome della nobile famiglia Malaquisti.


119) MALCONTENTI - perché vi passavano i condannati a morte in P.zza Mercato (oggi VIII Agosto, ma si parla di una famiglia Malcontenti nel XVII secolo. Un tratto trasversale si chiama oggi Via San Tommaso del Mercato).


120) MALGRADO - poiché i padroni vi seminavano e la gente, loro "malgrado", vi passava per accedere alle mura, tanto che poi fu fatta la strada!


121) MANDRIA - per via dei "luoghi immondi" dov'erano stalle, pecore e buoi (già Stradello del Ghetto).


122) MARCHESANA - chi dice per i conti Marchesini, chi per una donna così detta (ma in Guaita Marchixana aveva lo studio il giurista Bulgaro, forse nel '200 e, osservo io, i "machesani" erano nel 1306 i seguaci ghibellini di Azzo D'Este!).


123) MASCARELLA - per il Corso delle Maschere organizzato dai Bentivoglio (ma ipotesi tramontata,dopo le notizie di Sancta Maria de Mascherella del XIII sec)


124) MERCATO DI MEZZO - in mezzo a quelli di P.ta Ravegnana e P.za Maggiore (oggi via Rizzoli)


125) MIOLA - chi dice per la vendita di pomi e formaggio e chi per quella del miglio


126) MIRAMONTE - poiché vi si ammirava il monte e la collina.


127) MIRASOLE GRANDE - 128) MIRAS. DI MEZZO - 129) MIRAS.DI SOPRA - zona di campi molto soleggiati, divisa in queste tre parti (oggi la prima è la via Solferino, la seconda è l'unica Mirasole e la terza è via del Falcone).


130) MOLINE - perché conduce al luogo dove si pagava il Dazio sulle Moline (si chiamò via delle Canepe, poi via delle Tuate e anche via delle Stadiere!).


131) NAPOLI - per la distribuzione della posta proveniente da Napoli.


132) NOSADELLA - perché prima c'erano campi con gran quantità di noci.


133) OREFICI - per tutte le botteghe degli orafi.


134) OTTO COLONNE - perché fino al '600 aveva un portico con 8 colonne di legno (altri parlano di un'antica casa della Bologna romana con 8 colonne).


135) PAGLIA - perché si vendeva paglia e fieno (era unita a Paglietta di Mirasole)


136) PAGLIA CORTA - come sopra, ma questa via era più corta (da Via Avesella)


137) PAGLIETTA DI MIRASOLE - sempre per i magazzini di paglia-unita a Paglia


138) PAGLIETTA DELL'AVESELLA - per distinguerla da quella di Mirasole (detta scherzosamente "Paglia in culo". E' l'attuale Via Tanari Vecchia).


139) PALAZZO COMUNALE - fabbricato nel 1245/92, fu stanza dei Lambertazzi.


140) PELACANI - perché vi aveva sede l'omonima Compagnia dei Conciatori (ora Via G.Petroni, ex Pellacani, dove correvano le mura del 1000 con fossato, per cui, nel 1438, fu anche detta Via della Fossa).


141) PELLICCERIE - per le botteghe dei pellizzari (scomparsa nel 1910- v.Rizzoli)


142) PESCARIE VECCHIE - perché sede della Compagnia dei Pescatori (oggi Via Pescherie V., così dette dopo che furono trasferite al Mercato di Mezzo-1817)


143) P.ZA DELL'ARMI - Campo Magno o Campo del Mercato (oggi p.za 8 Agosto)


144) P.ZA DEL CARBONE - per i molti magazzini di carbone.


145) P.ZA DELLA CANEPA - sede della Compagnia dei Merciai.


146) P.ZA DE' CALDERINI - nata da un gruppo di case abbattute nel 1497 per fare spazio davanti all'abitazione dei Conti De' Calderini.


147) P.ZA S. DOMENICO - antico campo di gelsi, fatta a piazza per la chiesa.


148) P.ZA MAGGIORE - così chiamata per essere la principale della città (ma è la Platea Major dei latini, come forse anche la via e il ponte romano ominimi).


149) P.ZA S. MARTINO - creata nel 1500 dai frati della chiesa di S. Martino.


150) P.ZA DEL NETTUNO - spazio così chiamato dopo l'installazione della fontana


151) PAVAGLIONE (P.za della Pace, ai tempi di Napoleone) - dal padiglione per la fiera dei folicelli 1449 (Oggi è la P.zza Galvani, mentre il "Pavaglioncino" era la prima Corte Galluzzi, dove si facevano pesatura e pagamento dei bozzoli).


152) P.ZA DI S. PIETRO - approvata, ma non realizzata, dal Cardinale Lambertini.


153) P.TTA DI S. AGATA - dall'omonima chiesa (prima P.tta dei Volta e oggi P.tta del Francia, dietro la Cassa di Risparmio).


154) P.TTA DE' CELESTINI - dalla chiesa di S. Giovanni Battista de' Celestini (da Antonio Galluzzi concessa ai seguaci di Pietro da Morrone che fu Celestino V)


155) P.TTA DI S. GIOVANNI IN MONTE - dall'omonima chiesa.


156) P.TTA DI S. MICHELE DE' LEPROSETTI - dall'omonima chiesa (detta prima P.zza degli Asini per il mercato a vergogna del traditore Antonio delle Caselle)


157) P.TTA DI S. SIMONE - creata dai de' Papazzoni per la loro chiesa omonima.


158) PICCOLI VINAZZI - per la presenza di molte vigne (oggi via S.Sigismondo).


159) PIETRAFITTA - era una pietra conficcata all'angolo col Seminario che indicava il centro (l'ombelico) di Bologna (oggi vicolo degli Ariosti e Montegrappa).


160) PIETRALATA - casa dei Pietralata: Uguccio nel 1230 e Guglielmo nel 1297. Altri parlano di una grande pietra romana che si vedeva in un muro diagonale.


161) PIGNATARI - perché vi era la vendita delle pignatte di terracotta (forse…)


162) POGGIALE - per un poggio che stava vicino al Torresotto della via (toponimo antichissimo d'età romana. Oggi è Via Nazario Sauro).


163) PONTE DI S. ARCANGELO - per un ponte sull'Avesa Vecchia, vicino alla Chiesa di S. Michele Arcangelo degli Agresti (chiusa il 16/08/1808).


164) PONTE DI FERRO - secondo fra' Leandro Alberti (che raccontava fandonie!) verrebbe dal primo re etrusco Fero, sposo di Aposa (l'attuale via Farini).


165) PORTA DI CASTELLO - perché presso un Castello o le case dei conti Castelli (casualmente in quel luogo, ma il toponimo deriva da quel Castello Imperiale distrutto dai bolognesi nel 1122 per sui s'ebbe il perdono d'Enrico V nel 1116)


166) PORTICO DE' BANCHI - perché sede dei banchieri e cambiavalute (l'inizio di Via Castiglione era chiamato Trebbo dei Banchi e prima ancora via Mercanzia)


167) PORTICO DE' CAPPELLARI - per i fabbricanti di cappelli.


168) PORTICO DE' LIMONARI - per i venditori di limoni.


169) PORTICO DELLA DOGANA VECCHIA - sede della dogana (via Ugo Bassi)


170) PORTICO DELLA DOGANA NUOVA - la nuova sede (P.za S. Francesco e un altro dei tanti nomi dell'attuale Via Ugo Bassi).


171) PORTA RAVEGNANA - perché, attraverso poi P.ta S. Vitale, si va a Ravenna.


172) POZZO ROSSO - per un pozzo, in mezzo alla strada, dipinto di rosso.


173) PRATELLO - per i molti prati presso il Canale di Reno che qui passava (invece, da studi più precisi, era l'antico Burgus Peratelli, cioè con alberi di pere!).


174) PRATO DI S. ANTONIO - dall'omonima chiesa (col patibolo ancora nel 1843!)


175) PRATO DI S. FRANCESCO - perché circondava l'omonima chiesa.


176) PRATO DI MAGONE 1 - in via degli Apostoli (odierna Mura di Porta Lame)


177) PRATO DI MAGONE 2 - nel 1200 casa dei conti di Mangone.


178) PUGLIOLE DI S. ARCANGELO - perché confinante con l'omonima chiesa.


179) PUGLIOLE DI S. BERNARDINO - dal convento omonimo (oggi via Leopardi)


180) PUGLIOLE DI S. ELENA - dal monastero delle monache di S. Elena.


181) PUGLIOLE DELLO SPIRITO SANTO - dalla chiesa omonima (una volta si chiamava Via del Bordello, nella Torre Catalani, sloggiato nel 1520/23 dai Padri Celestini, oggi è Vicolo Spirito Santo).


182) PUGLIOLE DI S. MARGHERITA - 3 vicoli che circondavano il Monastero (e che hanno avuto diversi nomi: Battibecco, Ponticello di Sant'Arcangelo, Via Nuova e anche via delle Stalle! Pugliola dovrebbe significare "confinante").


183) PURGATORIO - per il vicino Ospedale di S. Giobbe dove si faceva la "purga" (ma, essendo sempre nel ghetto, si potrebbe collegare alle vie Inferno e Limbo)


184) PUSTERLA - nome di alcune porte minori che si aprivano nelle mura (oggi resta un solo Vicolo Posterla, parallelo a via Borgonuovo).


185) QUARTIROLO - per un uomo che faceva le misure per il grano (pare invece che si tratti di una suddivisione di quartiere: già nel 1281 la suddivisione del lavoro era divisa in quarteria, quartirolos e morellos)


186) REMORSELLA - così detta per il rumore del bordello e delle osterie (o per la abitazione di certo Pietro da Remorsella. Nel 1572 fu Borgo di San Biagio).


187) RIALTO - per via di un ponte omonimo sul Savena(divisa una volta in due parti Via Rialto e Fiaccacollo o Molini da galla).


188) RIPA DI RENO - si chiamavano così tutte le strade che costeggiavano il canale


189) ROMA - sede della Posta per Roma (oggi via Fossalta)


190) S. CROCE - perché vi erano beni dell'omonima chiesa-Ordine Cavalieri di Malta (vicolo S.Croce è l'antico nome dell'attuale Galleria dei Notai: sarà lo stesso?)


191) S. FELICE - per la chiesa dei SS. Nabore e Felice.


192) S. ISAIA - per l'omonima chiesa.


193) S. MAMOLO - per la chiesa di San Mamante detto Mamolo (via D'Azeglio)


194) S. PETRONIO VECCHIO - perché vi era l'omonima chiesa. Quando nel 1398 fu costruito il tempio di p.za Maggiore, assunse l'aggettivo di "vecchio" (Altre fonti escludono questa ipotesi, ma datano il Borgo S.P.V. fin dal 1252).


195) SARAGOZZA - in onore del Card. Albornoz, fondatore del Collegio di Spagna (ma le ipotesi sono molteplici: ringraziamento agli studenti spagnoli, un certo Saragozus attestato nel 1174, la corruzione delle terme di Caesaraugusta - che dovrebbe essere il nome antico della città spagnola - e in ogni caso un primo documento che parla di Actum in Saragoza è del 1118!)


196) SAVONELLA - (Savenella) perché vi scorreva un ramo minore del Savena (era dedicata a Sant'Ambrogio per via d'una confraternita in loco)


197) SCHIAVONIA - pare che, in una guerra, aveva sede una compagnia di Schiavoni (invece è certo che vi abitavano studenti slavi, tanto che fu anche via Ungaria).


198) SEGA DELL'ACQUA - per un meccanismo ad acqua per segare grossi tronchi (oggi è tra le Vie Lame e Marconi).


199) SELICIATA DI S. FRANCESCO - nome assunto dopo la seliciata del 1635 (ora Piazza Malpighi).


200) SELICIATA DI STRADA MAGGIORE - pure assunto dopo la seliciata.


201) SOZZONOME - già nota nel 1338. Un nome corretto in via Senzanome (poi Madonna della Neve, ma il popolo ha continuato con suznóm e…non si è mai saputo con precisione quale fosse il nome immondo!).


202) SPADERIE - per i fabbricanti di spade e pugnali (ora scomparsa)


203) STRADA S. STEFANO - per l'omonima chiesa (Sette Chiese).


204) STRADA CASTIGLIONE - perché porta a Castiglion de' Gatti o dei Pepoli (ma più probabilmente a una fortezza, scomparsa, tra Barbiano e San Vittore).


205) STRADA S. DONATO - per l'omonima chiesa (l'antica Stratha Sancti Donati)


206) STRADA MAGGIORE - perché è la via principale (forse dal Ponte Maggiore?)


207) STRADA S. VITALE - luogo dove si martirizzavano malfattori e cristiani (arena) tra i quali SS. Vitale e Agricola (chiesa delle famiglie Papazzoni e Scanabecchi; la via fu chiamata per poco Via Spartaco e la relativa piazza Ettore Muti).


208) STRADELAZZO - per la brutta posizione in assenzadi case (fu anche d.Riccio)


209) STRAZZACAPPE - perché vi abitava certo Capitan Strazzacappa (forse).


210) TINTINAGA - nessun cronista ne indica l'etimologia (ma si pensa ad un suo abitante alquanto… indeciso. E' l'attuale via Finzi).


211) TORLEONE - perché vi era l'antica Casa-Torre della famiglia de' Leoni (altre fonti riportano un'antico documento del 1080 burgo de le seralie vocatur Turre Leonis, ma, dato che nel 1080 non esisteva ancora nessuna delle ultime due cinte murarie e relativi serragli, credo che si tratti d'altro: porta dei Leoni?)


212) TORRESOTTO DI S. MARTINO - era una delle 18 Porte della Cinta del Mille, vicina all'omonimo Monastero atterrato nel 1841 (oggi via Mentana).


213) TOSAPECORE - perché vi era il macello delle pecore (oggi via Artieri)


214) TRABISONDA - sembra che vi abitasse un facchino della Gabella la cui moglie morendo lasciò alla stradina il suo nome (ma si potrebbe fare una connessione con la città di Trebisonda; c'è anche il detto "perdere la trebisonda" = perdere la bussola, poiché quella città era un importante riferimento per i naviganti).


215) TREBBO DE' CARBONESI - perché vi abitava l'antica omonima famiglia.


216) URBAGA - (Orbaga) pare derivi da "orbago" (alloro) per i molti alberi di lauro (una leggenda parla di un certo Urbano, toscano, che vendeva il suo alloro).


217) VAL D'APOSA - perché vi scorreva il fiume Aposa ( o Avesa).


218) VALDONICA - in ricordo di una Luretta di Valdonega (BG) che qui abitava (ma più attendibile è la derivazione da vallis dominica, valle padronale del fiume Aposa che qui venne deviato nel 1070, …però c'è il vicino vic. Luretta, ed esiste anche una Val Luretta in provincia di Piacenza!).


219) VENEZIA - perché aveva sede la Posta per Venezia (oggi Caduti di Cefalonia)


220) VIA DELL'ABBADIA - perché presso la chiesa Naborre e Felice(detta Abbadia)


221) VIA DEGLI ALBERI - perché vi abitava la famiglia degli Alberi (o Albàri ?)


222) VIA ALBIROLI - perché vi erano prima campi con alberi (antica famiglia A.)


223) VIA D. ANGIOLI - (via Truffailmondo) per la vicina chiesa S.M. degli Angioli


224) VIA ASSE - perché la chiesa S.M. delle Asse fu fatta prima in legno, poi in pietra (quindi prese il nome di via IV Novembre)


225) VIA BARBAZZI - dalla casa dei Signori Barbazzi e Fava di S.Domenico


226) VIA BARBAZIANA - dalla chiesa di S. Barbaziano (oggi Via C. Battisti)


227) VIA BONCOMPAGNI - dal palazzo omonimo (dove nacque P. Gregorio XIII)


228) VIA DE' BUTTIERI - qui abitava l'antica famiglia de' Boattieri (o Bottieri)


229) VIA DELLE CAMPANE - perché qui si fondevano e si lavoravano le campane (oggi via Benedetto XIV per la casa natale di Papa Lambertini).


230) VIA DEL CANE - per un cane scolpito nel muro (l'antica via del Guazzaduro, poiché le acque dell'Aposa erano adatte a lavare i cavalli. Incerto il "cane")


231) VIA CANNONICA - perché vi abitavano i Cannonici di S. Pietro (Canonica)


232) VIA CANNONICA DI S. DONATO - così dopo che la chiesa fu "girata".


233) VIA CARBONARA - qui era il Magazzino del Carbone, privativa dei Fabbri.


234) VIA CARBONESI - dall'antica famiglia de' Carbonesi (nemici dei Galluzzi).


235) VIA DEL CARRO - perché vi abitava la famiglia Dal Carro.


236) VIA CAVALIERA - perché vi era la casa del Podestà e dei suoi Cavalieri (è la attuale via G. Oberdan, ma sono parecchie le versioni sul vecchio nome)


237) VIA DE' CHIARI - perché vi abitava la famiglia de' Chiari.


238) VIA DEL COLLEGIO DI SPAGNA - per l'omonimo antico Collegio.


239) VIA DE' COLTELLI - perché vi abitava la Famiglia de' Coltelli(o Dal Coltello)


240) VIA DE' COLTELLINI - qui abitava l'altra famiglia de' Coltellini.


241) VIA DELLA CONCA - nessun cronista accenna alla sua etimologia (eliminata per fare posto alla via Irnerio).


242) VIA DEL CORIGO - per l'insegna d'un fabbricante di cesti (oggi via de' Corighi)


243) VIA DE' CORRIGHI - per i facchini del Pavaglione con i cesti della seta.


244) VIA S. DOMENICO - dall'omonima chiesa (forse l'antica Ratta di S. Domenico)


245) VIA DELLE DONZELLE - qui abitava la nobile famiglia de' Donzelli.


246) VIA DE' FACCHINI - qui abitavano e si riunivano i facchini (oggi divisa in 2!)


247) VIA DEL FICO - per i molti alberi di fico nell'orto del signor Bucchi.


248) VIA DEL GAROFALO - nessuna notizia: famiglia? insegna? (fu via Paradiso)


249) VIA DEL GIARDINO - per il giardino del signor Paselli.


250) VIA DI S. GIOBBE - perché conduceva all'Ospitale omonimo.


251) VIA DE' GOMBRUTTI - dalla casa dell'antichissima famiglia de' Gombrutti


252) VIA DELLE GRADE - per la grata sull'Aposa a sud della città.


253) VIA DE' GIUDEI - l'entrata al ghetto ebraico (chiamata in passato via S.Marco, via Garisendi e, nel 1939, anche via Due Torri, per poi tornare via dei Giudei)


254) VIA IMPERIALE - per essere la più comoda verso il Palazzo Reale (ma altre fonti la indicano nata in onore di Carlo V, incoronato a Bologna nel 1530, poi diventata via Repubblicana, poi tornata Imperiale, poi ridiventata Repubblicana e oggi è via Augusto Righi, speriamo definitivamente!).


255) VIA LARGA DI S. DOMENICO - la più larga di quelle sulla piazza omonima (forse l'antica Vinazzi di S. Domenico)


256) VIA LARGA DI S. GIORGIO - (dalla chiesa omonima, sconsacrata)


257) VIA LARGA DI S. MARIA MAGGIORE – dalla chiesa omonima


258) VIA LARGA DI S. MARTINO - idem come sopra.


259) VIA DE' LEPROSETTI - conduce S.Michele de' Leprosetti (antico lebbrosario, del quale si parlava già nel 1070, ma, dato che la chiesa bruciò nel 1210, altri suppongono derivi il nome da "al brusè").


260) VIA LETUATE - dal vocabolo "tuendo = cantina": la famiglia de' Leonardi, inventrice della cantine sotto terra, ne fece costruire tante.


261) VIA DELLA LIBERTA' - per la chiesa di S.M. della Libertà (antico Bagno Marino, dopo la porta Mariana, bacino d'acqua per fornire la città e il Nettuno, ricollegato alle terme romane.


262) VIA DE' LIBRI - perché conduceva alle Scuole.


263) VIA DEL LUZZO - perché vi fu trovato un luccio di marmo, ancora visibile (e invece fu la famiglia Dal Luzzo a darle il nome che è ancora via del Luzzo)


264) VIA MARESCALCHI - per le botteghe dei maniscalchi (o famiglia omonima)


265) VIA MAGGIA - dal lettore di Chirurgia Bartolomeo Maggi - S.Francesco 1552


266) VIA DI MEZZO DI S. MARTINO - in mezzo alle tre che vanno in S. Donato (oggi sono le Vie Marsala e Volturno).


267) VIA DE' MATTUJANI - aperta dai de' Mattujani, per accedere alla via Larga.


268) VIA DE' MONARI - qui abitava la nobile famiglia de' Monari(anche via Goito)


269) VIA MORELLI - per i muriccioli di pietra lungo l'Avesa (anche via del Porto).


270) VIA MUSSOLINI - qui abitava la nobile famiglia de' Mussolini (dopo la guerra è stata ribattezzata via de' Tessitori, per…imbarazzo degli amministratori di Bologna, i quali non sono affatto imbarazzati per le vie Marx, Lenin, ecc.!)


271) VIA NESPOLE - per gli orti con i molti alberi di nespolo.


272) VIA DELLA NEVE - per la chiesa di S.M. della Neve (collegata con Roma).


273) VIA NUOVA DI S. CARLO - non indicato alcun motivo del nome (né da altri!)


274) VIA NUOVA DI S. ISAIA - dall'omonima chiesa.


275) VIA DELLE OCCHE (OCHE) - per le acque stagnanti lungo la Cinta del Mille nel cui fossato sguazzavano le oche.


276) VIA OLEARI - per le botteghe sotterranee di mercanti d'olio (ex Paglia e Fieno, nome dato pure all'adiacente via Venezian).


277) VIA DELL'ORTO - perché vi era il Grande Orto dei Padri Predicatori (in verità era prima Via Patarina, riferita alla setta eretica dei Patarini, poi detti Càtari)


278) VIA DEL PARADISO - pare fosse così chiamata perché stretta! (Si dice invece che tale nome venisse dato a causa della vicinanza di luoghi sacri). Erano dette Paradiso le Vie Garofalo (S.Domenico) e Senzanome (Mad. della Neve), ecc.


279) VIA PARIGI - dove abitava l'antica famiglia de' Parisi.


280) VIA DI PORTA NUOVA - perché conduceva alla porta omonima (ma quello che si vede oggi è solo il "serraglio" dell'antica Porta Nova)


281) VIA DI S. PIETRO MARTIRE - dall'omonima chiesa.


282) VIA PINI - prese nome dall'antica famiglia Pini.


283) VIA DEL PIOMBO - dalla chiesa della B.V. del Piombo, raffigurata in piombo.


284) VIA DE' POETI - si sa solo che prima era via Sblisga Pianelle, perché ripida… (e senza portico, ma si chiamò anche Via del Pozzo della Acqua Buona e prese poi il nome dell'antica famiglia De' Poeti).


285) VIA DEL PORTO NAVIGLIO - perché conduceva alla Gabella del Porto Nav. (il precedente nome era Via dei Murelli. Il Porto fu eliminato del tutto nel 1935)


286) VIA DE' PRETI - dal nome della nobile famiglia de' Preti (o forse per i molti preti: infatti si chiamò anche Trebbo, cioè trivio, de' Preti)


287) VIA REPUBBLICANA - nome datogli dal governo francese nel 1802 (oggi è via Augusto Righi - vedi via Imperiale).


288) VIA DELLA RONDINE - dalla Spirituale Compagnia detta "della Rondine".


289) VIA DE' RUINI - dalla famiglia che costruì il P.zzo Ranuzzi (Tribunale)


290) VIA SANTA - perché conduce al S. Sepolcro di N.S. in S. Stefano (ma furono almeno 4 le vie con questo nome: Rolandino, Garofalo, Borgo S. Giuseppe, ecc.)


291) VIA DI S. SIGISMONDO - perché conduce all'omonima chiesa (detta anche Piccoli Vinazzi).


292) VIA TAGLIAPIETRE - pare che qui fossero radunati tutti i tagliapietre (per la verità i tagliapietre stavano nell'attuale via San Procolo, la quale non fu chiamata così per un errore commesso nel 1801! La via San Procolo era chiamata prima Borghetto dei Bastardini).


293) VIA DEL TORRESOTTO - un'altra antica porta della città (fu anche detta via del Giardino, ma oggi è Via Piella).


294) VIA DE' TOSCHI - dal nome della nobile a antica famiglia de' Toschi.


295) VIA URBANA - perché allargata nel 1630 sotto Papa Urbano VIII (una parte si chiamò anche Via Nuova dietro il monastero del Corpo di Cristo!).


296) VIA USBERTI - dal nome della famiglia Usberti.


297) VIA DE' VASSELLI - si suppone abbia preso nome da una famiglia omonima (…e invece è l'attuale via Vascelli per i fabbricanti di "vasi" che l'abitavano!).


298) VIA DELLE VIGNE - perché conduceva alla chiesa di S. Nicolò delle Vigne (si tratta delle attuali Piazza e Chiesa di San Domenico)


299) VIA VINAZZI - 300) VINAZZI COL D'OCCA (via dei Bibiena) - 301) VINAZZOLI - 302) VINAZZETTI - erano luoghi immondi dove si gettavano le vinacce a seccare (altri ne imputano i nomi alla presenza delle molte vigne).


303) VOLTA DEI POLLAROLI - perché si faceva commercio di pollame.


304) VIA VETTURINI - luogo dov'era riunito ogni tipo di vettura (oggi Ugo Bassi)


305) VIA DE' VITALI - da una famiglia omonima (o Vidali, ora via Guido Reni).


306) VIA ZINI - la nobile famiglia Zini aveva molte case in questa via (oggi è la via Federico Venturini, patriota).


307) VIARIO PEPOLI - perché fiancheggia i Palazzi Pepoli (oggi via de' Pepoli, una volta detta "vivaro", poi viario, per via delle vasche di pesci nella parte bassa)


308) VIAZZOLO DEGLI ANGELI - per lo stesso motivo di via degli Angioli (prima "isola pedonale" del XV sec. Oggi Vicolo Viazzolo).


309) VICOLO S. ALO' - vi era la Compagnia dei Fabbri, sotto il titolo di Sant'Alò.


310) VICOLO BUFFONI - dal nome della famiglia de' Bufoni.


311) VICOLO S. BENEDETTO - per la vicina omonima chiesa.


312) VICOLO CATANI - qui era la Casa de' Catani (i Cattani di Monteveglio)


313) VICOLO COLOMBINA - è il nome d'una delle più antiche osterie di Bologna.


314) VICOLO DELLE DAME - perché portava all'Orto del Ritiro delle Dame (un tempo chiamata via della Noce).


315) VICOLO FANTUZZI - perché intorno al palazzo dei signori "Elefantuzzi"!


316) VICOLO FRA LE DUE CHIESE - S. M. d. Purificazione e Oratorio d. Maddalena


317) VICOLO FELICINI - prese nome dalla famiglia de' Felicini (ricchi banchieri)


318) VICOLO GANGAIOLO - anticamente Ganzoli per una famiglia con quel nome (ma il "gangaiolo" in dialetto è l'ultima parte del gomitolo e diverse vie si chiamavano così: resta solo quello di Barberia. Quelli di Val d'Aposa e Santa Margherita si chiamano oggi via Griffoni).


319) VICOLO GIARDINO - per i tanti giardini (anche la vicina Porta era de' Giardini)


320) VICOLO GHIRLANDA - perché aveva tale forma o per un'osteria omonima.


321) VICOLO DELLA MADDALENA - per il Monastero di S.M. Maddalena.


322) VICOLI MONTICELLI - perché conducono a S. Giovanni in Monte (un tempo con diversi nomi: Androna S.G. in Monte, Fregatette de' Chiarì e via Nuova).


323) VICOLO DELLA MORTE - perché conduceva all'Ospedale della Morte (ebbe anche il nome di via del Ballo - da "vallum", ossia la mura di selenite - e via degli Strazzaroli. Ora via dei Musei, ma de' Foscherari era detta del ballatoio!)


324) VICOLO OLANDA - per il nome di un'osteria così chiamata (disegno di Mitelli)


325) VICOLO GUASTO DE' CANETOLI - per la distruzione del Palazzo de' Canetoli che assassinarono Annibale Bentivoglio nel 1469.


326) VICOLO SALARA detto DELLE BOLLETTE - per via dei permessi per il sale


327) VICOLO DELLA SCIMMIA - da un'antica osteria (oggi Via Massei - G. Cavour)


328) VICOLO STALLATICI - per via delle stalle che c'erano


329) VOLTA DE' SAMPIERI - perché fiancheggia il Palazzo dei Marchesi Sampieri.


330) VOLTO SANTO - per un'immagine del Salvatore dipinta su un muro e venerata (ma un'altra fonte parla di un Crocefisso scolpito in legno di cedro del Libano).


331) VOLTONE DEL BARACCANO - conduce alla chiesa di S. M. del Baraccano


332) VOLTONE DE' GESSI - dall'antica famiglia de' Gessi.


333) VOLTONE DELLA MADDONA DEL POPOLO - dalla chiesa della Maddona del Popolo, sotto il palazzo del Podestà.


334) ZIBONERIE - per i sarti che lavoravano i "giuponi", abiti una volta molto usati (ora scomparsa).



Nel libretto delle "334 strade" non sono indicati alcuni borghi, piazze e strade che ho trovato leggendo altri testi. O forse sono indicati, ma con altri nomi che non riesco ad individuare. Alcune di queste "mancanze" le ho già aggiunte tra parentesi, altre no ed è per questo che le elencherò qui di seguito:



TOPONIMI CHE NON HO TROVATO E CHE HO MESSO TRA PARENTESI:



1) BORGHETTO DEI BASTARDINI - per via dei trovatelli di S.Procolo, (strada che probabilmente nel 1843 si chiamava ancora Via Tagliapietre per…errore).


2) BORGO CORVOLINO - antico nome di Via S.Giuliano.


3) VIA GIULIA - era una parte dell'odierna Via Solferino


4) VIA DELLE SCUDELLE, VIA DELLE PRIGIONI, VIA DELLA CORDA, CORTE DELLE MASSARE, VIA DELLE NOTARIE, VIA DELLA CANAPA, PIAZZA UCCELLI - tutte vie eliminate per far posto a Piazza Nettuno (1564) e a Piazza Re Enzo. In via della Corda si infliggevano i "tratti di corda" ai ribaldi.


5) PELADURO DI PORTA NOVA, VIA e CHIESA DELLE BANZOLE, PIAZZA CAPRARA, PIAZZOLA DEL CARBONE - tutte strade eliminate per far posto a Piazza Roosevelt.


6) VIA DEL FIENO E DELLA PAGLIA - le odierne vie Oleari e Venezian.



TOPONIMI CHE HO TROVATO CONSULTANDO ALTRI TESTI:



1) VIA DELL'ARCA e VIA DELLA PIAZZOLA - antichi nomi di Via Rolandino.


2) VIA ANSALDI - era un tratto dell'attuale Via Farini (come la Via Legnani)


3) CORTE DEI BULGARI, VICOLO DELLA SCIMMIA, B.GO DEL BORDELLO - erano tutti i nomi dell'attuale zona dell'Archiginnasio, Galleria Cavour e delle Vie Goidanich e Massei. Il bordello fu poi trasferito in Vicolo Spirito Santo (1500 ca)


4) VOLTONE DE' CACCIANEMICI - Via de' Foscherari (osteria Ufàisa d'Idio)


5) ORTI DE' POETI detti poi ORTI GARAGNANI - la zona delle attuali Via Gramsci e Piazza dei Martiri (chiamata precedentemente P.zza Umberto I°).


6) BUCO DEL GATTO - uno dei toponimi cancellati per far posto alla nuova Via Irnerio, insieme a Borgo S. Marino, Vicolo Conca e Braina S.Donato, già citati.


7) SAN NICOLO' DELLE VIGNE - ho già scritto che corrisponde grosso modo alle attuali chiesa e piazza di S.Domenico, ma è interessante la storia: certo Pietro de' Lovelli, della famiglia de' Carbonesi, vendette nel 1218 questo terreno a Domenico di Guzman, il fondatore dell'Ordine dei Domenicani, per 1.700 lire. Nello stesso anno era avvenuto il primo insediamento dei domenicani a Bologna in S. Maria della Purificazione (attuale via Irnerio) da parte di Padre Reginaldo d'Orleans.


8) VIA DEL RIOLO - chiamata così per i fabbricanti di "role". Oggi Via S.Marcellino


9) VIGNAZZI DI S. PROCOLO - oggi vicolo Marescotti e Via Morandi (il Terribilia)


10) VIA GORGADELLO - detta così per i gorghi della pioggia. Ora Via Ranocchi.


11) CONTRADA DE' RICOLI - nome di una parte dell'attuale Via Marsili.


12) FORO BOARIO - l'attuale Piazza Trento e Trieste.


13) PRATI DELL'ANNUNZIATA - presso P.ta S.Mamolo, dove morì Zambeccari.



Per questo mio breve saggio ho attinto dalle già citate fonti, ma sono molti gli autori che hanno pubblicato libri sulla toponomastica bolognese: G. C. Pietra, C. Avogadro e T. Zanardelli, ricordati spesso dal Menarini ed il Menarini stesso, soprattutto nei suoi "Bolognese invece" e "Fra il Savena e il Reno". Credo pertanto che ogni altro studio in merito, compreso questo, sia superfluo, ma scrivo lo stesso, perché mi piace e perché posso aggiungere i risultati di qualche mia ricerca o semplice supposizione.


A differenza del Gaudenzi, il quale ha scritto che "a Bologna non esisteva nessun cognome fino al XIII secolo e che altre città lo adottarono solo nel XV", Menarini asserisce che i cognomi si sono venuti a formare tra il X ed il XV secolo e tra queste due ipotesi ci sono ben…300 anni di differenza! Questo ci dà l'idea di come le cose siano andate molto più lentamente di quanto oggi si possa immaginare: i cognomi si sono venuti a formare nel giro di 2/5 secoli e analogamente deve essere successo anche per i nomi delle strade. Si presume che anticamente, non esistendo targhe stradali e numeri civici e spesso non esistendo nemmeno le strade stesse, le località, anche all'interno di una grande città, venissero indicate, prima di tutto in dialetto (magari tradotte dopo in lingua), e poi sulla base di edifici o botteghe esistenti nel luogo, come palazzi gentilizi, monumenti, osterie con le loro brave insegne, ecc. Questo è il motivo per cui ancora oggi (ma sicuramente molto di più in passato) molte vie si riferiscono a osterie, edifici o attività che spesso non esistono più. C'è anche da dire che, secondo gli autori sopra citati, molte strade o località hanno, nei secoli, cambiato nome tre, cinque, sette, dieci volte! E ai nomi "ufficiali", spesso si aggiungevano nomi popolari (ciò che Menarini chiama "toponomastica affettiva"), in omaggio ad un'abitudine durata fino a pochi anni fa.


Ho detto sovente che le cose stanno rapidamente cambiando: se confrontiamo quelli della mia generazione (anni '30) con quella dei nostri genitori (anni '10) e con quella dei nostri figli (anni '60) non penso affatto che in passato le cose siano tanto cambiate come nel Novecento! I nostri figli, non solo non parlano più il dialetto, ma hanno anche perso quel gusto per l'ironia, quell'amore per la battuta, quella vaga predisposizione a prendere e prendersi in giro, cose tipiche di Bologna e che ancora troviamo sporadicamente nei paesi di provincia. Oggi, una discoteca dove si pomicia più che in altre, i nostri giovani non la ribattezzano più "Cipolón", ma la chiamano semplicemente col suo bel nome, magari americano! Così una trattoria non molto pulita non viene più detta "la crécca" e un'osteria equivoca "l'ustarì dal trai pugnàtt" e un cinema d'infimo ordine "la busa dal péss"! Oggi i giovani scherzano e ridono sempre, ma in un altro modo: in modo non più tipicamente bolognese!


Il dialetto è sparito dalla loro bocca e con lui è sparita anche quell'ironia affettuosa a volte, caustica o grassa altre, che col dialetto era connaturata. E così sono spariti i borghi e le seliciate e sono rimaste le vie e le piazze, dedicate in gran parte a personaggi famosi italiani e stranieri e ad altri nemmeno tanto famosi!


Lentamente, ma inesorabilmente la nostra Bologna sta diventando simile a qualsiasi altra città d'Italia, d'Europa e del Mondo.


Teniamoci perciò almeno il ricordo!



Paolo Canè

mercoledì 21 novembre 2007

AI LETTORI

AVVISO

tutti gli amici interessati al
dialetto bolognese
e alla nostra cara, vecchia Bologna,
che è in libreria la prima ristampa del libro:

"V’gnì mó qué Bulgnìs"
Costa Editore


un libro interamente scritto in dialetto,
che ho pubblicato con la preziosa collaborazione
del noto autore ed editore
Tiziano Costa,
il quale ne cura la prima parte.
Esso è infatti diviso in due parti:
la prima comprende la Storia di Bologna
dagli albori della civiltà fino ad oggi;
la seconda è costituita da oltre 250 storielle
da me raccolte e dedicate a mio padre Giovanni.
Il libro, che si trova soltanto in libreria, costa 10 euro.
A tutti coloro che lo leggeranno auguro
buon divertimento e chiedo loro di farmi
avere qualunque tipo di critica o di commento,
ciò che mi sarà utile per altre eventuali pubblicazioni.

Un saluto da Paolo Canè

lunedì 19 novembre 2007

V'gnì mò qué, bulgnìs


Con la barzelletta n° 96 abbiamo esaurito il programma di presentazione di questo filone: chi volesse ritrovare queste storielle e molte altre, potrà trovarle sul libro di T.Costa e P.Canè "V'gnì mò qué, bulgnìs" la cui ristampa si trova in questi giorni solo nelle migliori librerie di Bologna. Il libro, oltre a 250 barzellette dialettali, contiene anche una gustosa "Storia di Bologna" (dalla Preistoria ad oggi), sempre in dialetto, scritta dal noto storico petroniano Tiziano Costa. Gli altri filoni di questo blog su Bologna e il suo dialetto, continuano. Grazie e buon divertimento.

venerdì 9 novembre 2007

Proverbio n. 162

L'óv mardaról.
Il primo uovo della gallinella (…ma anche il primo parto!)

Proverbio n. 161

L'uvartùr dal Flauto Magico (avàir la butàiga avérta).
La patta dei pantaloni.

Proverbio n. 160

Livèr al cùl da l'àsa.
Darsi una mossa.

Proverbio n. 159

L'é méi sudèr che spudèr.
Meglio stare coperti che buscarsi la tubercolosi.

Proverbio n. 158

L'é ch'me una scuràzza mótta: l'an fà brìsa al cióch mó las fà sénter listàss.
Dicesi di chi trama nell'ombra, ma poi finisce per tradirsi.

UNA CITTA' DEL SEICENTO

La recente lettura di un libro, mi suggerisce di aggiungere le note seguenti. Si tratta di un bel saggio di Ottavia Niccoli "Storie di ogni giorno in una città del Seicento" (Laterza 2000) nel quale la città è Bologna e la cosa mi è parsa strana, poiché l'Autrice è marchigiana di Osimo e docente presso la università di Trento, tuttavia la sue annotazioni su Bologna mi hanno fornito nuovi elementi che sono inerenti a questa mia raccolta.

Evidentemente la Niccoli è entrata in possesso di documenti relativi alla mia città e li ha intelligentemente usati per questo saggio che è molto interessante e che tutti dovrebbero leggere: si tratta di processi civili e penali, soprattutto dell'anno 1630, ma con diversi riferimenti al periodo 1570-1630, e di un centinaio di illustrazioni di quadri e disegni coevi, più o meno celebri, più o meno bolognesi. Il libro però non parla né di leggi, né di pittura, ma usa questi mezzi come viatico per un sorprendente viaggio nella Bologna (ma anche nell'Italia) di 4 secoli fa. Potrei continuare a parlare di questo libro, ma mi voglio limitare ad una trentina circa di termini, quasi tutti elencati in un mio precedente saggio, dove non sempre ero riuscito a trovare una spiegazione etimologica, e ricavati dalla trascrizione degli atti processuali da parte dei "cancellieri" del tempo. L'Autrice suppone che i convenuti fossero in maggior parte analfabeti e che parlassero dialetto, perciò i cancellieri avranno trascritto le deposizioni mettendoci anche "del loro", tuttavia credo che per molti termini essi abbiano riportato una traduzione abbastanza fedele sia di termini dialettali, che di termini della lingua antica che ora sono caduti in disuso. Ho trovato parole la cui forma spiega meglio quella che nel dialetto è rimasta, come: "lavorieri", "bugada", "putta", "giobia", "piegora", "bigatto", "sbuzzare", "lardarolo", "teg-gia", "bracciadella", "mogliere", "sdazzare" i quali significano rispettivamente: lavori, bucato (al femminile), bambina/bambola, giovedì, pecora, baco o verme, ferire, salumiere, fienile/capanno, ciambella, moglie e setacciare e spiegano i termini dialettali, ancora oggi esistenti: lavurìr, (la) bughè, (la) pu (= bambola), zóbia, pigra (con la "g"), bigàt, sbuzèr, lardaról, tìz, brazadèla, muiér e sdazèr.
Ho trovato anche "beccaro" per macellaio (b'chèr) che spiega sia l'evidente uso di carne soprattutto ovina, sia anche il termine offensivo "becco" (bàcch) che allude chiaramente alle corna dell'animale!

E ancora: "una brisia" cioè "un poco" che spiega il nostro termine di doppia negazione "brisa" (briciola); la "stana", veste scollata senza maniche, che porta al nostro stanèla (ed io credevo derivasse da "sottanella"…); "color berrettino", grigio, che porta a "bertén" (o "bartén"): "vestiti molesini", soffici, di seta che spiega il nostro "mulsén" e ancora il termine offensivo "bugiarona" che è l'antenato di "busàn-na" (in italo-bolognese, usatissimo, "busona" o "busone", per indicare persone omosessuali o molto fortunate), il quale non è necessariamente relativo a bùs (buco) come molti potevano credere.
E anche il termine, più volte ripetuto, di "scoffoni" per calzini, calzerotti (indumenti allora molto apprezzati per regali o doti!), il quale spiega il termine gergale "sc'fón", ormai in disuso, che però mio padre usa ancora!
Curiosa la frase "Di có del rastello", antenata del nostro ed có dal rastèl =sul cancello, in cima al cancello; ed anche "l'hanno bravata sul mostaccio", cioè " le hanno gridato in faccia", frase che non si usa più, ma che spiega i due termini bravèr (sgridare, redarguire) e mustàz (ormai disusato per faccia, viso, grugno), oltre che essere parente stretta del napoletano, ancora molto vivo, "alluccare n' capa".
Nei diversi casi di processi per violenza sessuale, noto che sono riportati termini pseudo scientifici come "membro" e "natura", ma credo si tratti di "traduzioni" da parte dei cancellieri, poiché i popolani miei avi usavano sicuramente termini non molto diversi da quelli di oggi!
Infine ho trovato termini che sono caduti del tutto in disuso, come:
- "barba" per zio (mentre invece "zia" era tale e quale)
- "scarsella" per tasca o bisaccia (usato ancora oggi nei dialetti veneti)
- "fottuto", parola offensiva che fa parte dell'italiano e dei dialetti meridionali, ma oggi del tutto inusuale a Bologna, tuttavia l’offesa “becco fottuto” è stata la più usata a Bologna per tutto il Seicento ed il Settecento!
- "poltrona" altra parola che allora era offensiva (come "bugiarona"), ma che oggi si limita ad indicare una persona pigra o…un mobile!

Ma la cosa che più mi ha emozionato, come il ritrovamento di un "pezzo" antico, durante gli scavi archeologici, quando ancora non si sa se sia falso o autentico, ma che provoca ugualmente una forte eccitazione, è stato il riferimento ad un certo don Predieri, accusato di avere suonato il liuto nel "comune di Foscherara, presso la casa del monaro Parisi": io ho abitato per 20 anni alla Foscherara (che oggi è un quartiere ed una strada di Bologna), nelle cui vicinanze ci sono ancora il Molino Parisio e la Via Parisio!!!

Paolo Canè