giovedì 28 febbraio 2008

AI LETTORI DE "IL BOLOGNESE"

Questo lungo capitolo è l’ultimo del libro “BOLOGNA, AMORE MIO” che è stato pubblicato a dispense su questo “Blog” dal giugno 2007 ad oggi, sotto il titolo “STORIA DI BOLOGNA. E’ un elenco di date, di nomi e di fatti in modo da poter scorrere brevemente tutta la storia della città, dagli albori ad oggi, inserendo anche qualche appendice con notizie sull'arte e sulla cultura e presumendo che il lettore conosca già la storia di Bologna, che è molto più complessa. Si tratta, come ho già detto, di cose note e in parte già descritte nei vari capitoli, ma credo sia l’indispensabile coronamento per ciò che NON è un libro sulla storia di Bologna, ma semplicemente su Bologna. Le opere, dalle quali ho preso queste notizie, presentano differenze (spesso non piccole) sulle date più antiche e sui pareri critici. Io ho fatto solo un breve e semplice riassunto, cercando di verificare e di mediare le discrepanze più evidenti tra i testi che ho consultato.
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APPUNTI CRONOLOGICI SULLA STORIA DI BOLOGNA E BREVI CENNI SULLE ARTI
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IX sec. a.C. - (per alcuni forse già nel XII) In zona tanti villaggi di capanne e caverne
IX-VI sec. - Civiltà Villanoviana (popoli d’origine Ligure e/o Umbra) Etruria arcaica
VI sec. - Felsina etrusca (tra l'Aposa e il Ravone) Etruria padana
679-529 - Felsina è già un centro cittadino
499-449 - Stanziamento dei Galli Boi,popolazioni celtiche del centro Europa, che a quei tempi invasero gran parte del continente. Etruschi cacciati (Bononia)
386-390 - Romani sconfitti dai Galli di Brenno che saccheggiano Roma.
189 - Nuovo scontro e vittoria dei Romani (Nasica). Cacciata dei Galli Boi
88 - Bononia Municipio. Centuriazione e, in seguito, cittadinanza romana
41 - Presso Bologna: Antonio, Ottaviano e Lepido si dividono l'Impero
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53 d.C. - Grande incendio e ricostruzione con i fondi inviati da Nerone
300/400 - Martirio di Vitale e Agricola (304). Primo vescovo: Zama
400 - Crisi economica e decadenza della città, durata almeno fino al 730.
431 al 450 - Petronio (forse milanese) 8° vescovo di Bologna, succede a Felice.
460/493 - Conquista di Odoacre, re degli Eruli ed ex guardia imperiale.
493/526 - Conquista di Teodorico I, re degli Ostrogoti
IV-V sec. - Prima cerchia muraria:mura di selenite (per alcuni costruite da Teodorico per altri da San Petronio, ma nessuno lo sa!). Al di fuori: "civitas rupta"
526 al 727 - Conquista da parte dell'Impero Bizantino (Esarcato di Ravenna)
727 al 774 - Conquista dei Longobardi di re Liutprando, dei quali resta poco, a parte l'Addizione longobarda (a tergo dell'Asinelli) ed il "Catino di Pilato"
774 - Carlo Magno caccia Desiderio, ultimo re longobardo, e consegna la città ai Papi: tranne diversi (più o meno brevi) periodi vi resterà fino al 1859!
875 - Lotta tra Papa e Imperatore: a Bologna due vescovi contrapposti!
969 - Prima menzione dei "consoli": probabile inizio dell'attività comunale
1061 - Il 6 agosto, grande incendio in città
1077 - Umiliazione di Enrico IV a Canossa, poi battuto a Monteveglio nel 1092
1088 - Data simbolica di nascita dello Studio bolognese (Università) che sarà poi unificato nell'Archiginnasio (1563), infine a Palazzo Poggi (1803).
1109 - Probabile inizio di costruzione della Torre Asinelli (1111- La Garisenda)
1115 - Morte di Matilde di Canossa - Distruzione della Rocca Imperiale
1116 - Enrico V a Bologna concede "Diploma", con privilegi e perdono per la distruzione della Rocca, redatto e firmato da "Wernerio" (Irnerio)! Inizio ufficiale della Era Comunale (anche se sicura è solo dal 1123), che durerà fino al 1337. Primi consoli eletti (a parte le notizie del 970).
1123 - Inizio del Governo Consolare (durerà fino al 1180)
1141 - Un altro grande incendio e ritrovamento delle spoglie di S. Petronio
1158 - Barbarossa è in città e concede gli "habita" agli studenti tedeschi
1162 - Lotte comunali col Barbarossa che distrugge parte della cerchia muraria, causa la partecipazione di Bologna alla Lega Lombarda
1175 - Barbarossa sconfitto a Legnano dalla Lega. Inizio costruzione II° cerchia muraria, con 18 "torresotti" o "serragli", completata nel 1192.
1163-1179 - Inizio del Governo Podestarile (1164: primo Podestà) che durerà fino al 1255. Periodo molto instabile.
1183 - Pace di Costanza. Fine delle lotte col Barbarossa.
XII e XIII secolo: grande espansione del Comune di Bologna.
1188 - Diversi bolognesi partono per le Crociate
1191 - Enrico VI è a Bologna e autorizza coniazione del "bolognino piccolo"
1221 - Imperatore Federico II di Svevia e ripresa delle lotte comunali
1226 - Bologna rientra nella Lega Lombarda- Potenziamento dei terrapieni delle mura, in preparazione della costruzione della III° cerchia.
1228 - Rivoluzione popolare guidata da Giuseppe Toschi: guelfi al potere
1234 - Inverno polare. Cervia: accordi per il sale a Bologna
1236 - Coniazione del "bolognino grosso"
1237 - Federico II batte la Lega a Cortenova
1249 - Il 26 maggio i bolognesi battono gli imperiali e loro alleati alla Fossalta e catturano Re Enzo, figlio di Federico, rinchiudendolo nel loro Palazzo Nuovo del Comune, dove morirà nel 1272. Inutili le trattative.
1250 - Muore Federico II (forse avvelenato).
1255 - Governo Popolare. Capitani del Popolo e Anziani. Durerà fino al 1337. Massimo sviluppo economico. Società delle Arti e delle Armi.
1256 - Lotta dei bolognesi contro Ezzelino da Romano
1257 - Il 3 giugno: Legge "Paradisus" per la liberazione dei servi.
1271 - Lotta e pace con Venezia per le saline di Cervia, poi cedute, anche se la "battaglia navale" sul Po di Primaro fu vinta da Bologna!
1274 - Inizio della crisi della città e delle lunghe lotte tra i Lambertazzi (ghibellini) e i Geremei (guelfi) e loro alleati. Lotte che condizioneranno la vita della città per molti anni. Prima cacciata (a Faenza) di ben 12.000 Lambertazzi, così Bologna perdette la Romagna.
1268 - Carlo d'Angiò (alleato col Papa fino al 1278) elimina gli ultimi Svevi
1279 - Imperatore Rodolfo d'Asburgo rinuncia a Bologna ed alle Romagne, così ottenendo i favori del Papa.
1279 - Seconda cacciata dei Lambertazzi dalla città (riammessi dopo 7 mesi)
1282 - Rolandino de' Passeggeri al potere: Ordinamenti "sacrati e sacratissimi" del popolo contro gli aristocratici
1290 - Bologna ha 50.000 abitanti, di cui 2.000 studenti (altri dicono 10.000)
1302 - Prima discesa della Madonna di S. Luca, per fare cessare le lotte.
1306 - Terza cacciata dei Lambertazzi, che iniziano la guerriglia in montagna
1314 - Romeo Pepoli, ricco banchiere, di fatto è Signore di Bologna
1315 - Mondino de' Liuzzi pubblica "Anathomia"
1321 - Cacciata di Romeo Pepoli che ritenterà inutilmente nel 1322
1325 - In novembre, grave sconfitta dei guelfi bolognesi a Zappolino
1327 - Il Cardinale francese Bertrand du Pujet (Bertrando del Poggetto, nipote del Papa) instaura una dittatura finché non sarà cacciato con infamia nel 1334. Andrà poi ad Avignone, dove i Papi risiederanno dal 1309 al 1376.
1337 - Il 28 agosto,Taddeo Pepoli (figlio di Romeo) nuovo signore di Bologna. Tramonto definitivo dell'Età Comunale, che era iniziata nel 1116!
XIV e XV secolo: le Signorie di Bologna
1341 - Dopo un periodo di "interdetto" papale, Taddeo Pepoli eletto Vicario! (Durante l'interdetto l'Università a Castel San Pietro:danno per Bologna)
1347 - Settembre: morte di Taddeo detto "il Magnifico" forse di peste. I suoi figli Giovanni e Giacomo gli succedono, ma venderanno Bologna ai Visconti di Milano per 70.000 fiorini nel 1350 secondo altri 200.000 più castelli)!
1348 - Peste a Bologna e in tutta Europa. La città si riduce a 25.000 abitanti: i morti furono ben 17.000!
1350 - I Visconti signori di Bologna, con il governatore Giovanni da Oleggio, il quale in seguito usurpa il potere a titolo personale.
1360 - Il Cardinale Egidio di Albornoz (che poi istituirà il Collegio di Spagna) liquida l'Oleggio con 12.000 fr. e riporta Bologna sotto il dominio papale
1361 - Bologna sconfigge a S.Ruffillo Bernabò Visconti, tornato alla carica.
1376 - Nuova insurrezione dei bolognesi (sempre ostili al Papa) che istituiscono i Tribuni della Plebe. Di nuovo Libero Comune (ma per poco!)
1377 - Rappacificazione: arriva Giovanni da Legnano al posto dell'Albornoz.
1380 - Coniazione del "bolognino" d'oro. 1390: inizio III° cerchia di mura.
1390 - Posa della prima pietra di San Petronio, simbolo del Comune.
1393 - L'8 gennaio si nominano i "Sedici Riformatori dello Stato di Libertà"
1399 - Muore di peste Carlo Zambeccari, Signore di Bologna per un anno!
1400 - Finita l'era dei Comuni e delle prime Signorie, entra in scena la famiglia Bentivoglio, che la leggenda vuole discesa da Re Enzo, ma c'è notizia di alcuni Bentivoglio alle Crociate nel 1096 e di un Gilberto Bentivoglio nel 1229, Consigliere della Repubblica.
1401 - Giovanni I Bentivoglio, di fatto, è Signore di Bologna, ma per un anno!
1402 - I Visconti e loro alleati battono bolognesi e fiorentini: Giovanni viene trucidato in un tumulto di piazza e i Visconti tornano ancora al potere, ma Saranno ricacciati il 2 settembre 1403 (morte di Giangaleazzo Visconti)

BREVE CENNO SULLE ARTI A BOLOGNA TRA XIII E XIV SECOLO

CHIESE (Prima Cattedrale: Abbadia, fuori dalle mura di selenite)
1000 ca. - S. Stefano
1019 - S. Pietro (primo nucleo, poi ricostruita nel XVI secolo). S. Domenico (1264: Nicola Pisano, dalla Puglia di Federico II, inizia l'Arca, seguitata poi da Nicolò dell'Arca e Michelangelo). S. Francesco
1267 - S. Giacomo Maggiore
1390 - S. Petronio (costruzione interrotta nel 1563)
1293 - S. Martino

POETI
Spicca Guido Guinizelli (esiliato nel 1274, poiché seguace dei Lambertazzi e morto nel 1276) iniziatore del "dolce stil novo" e maestro di Dante.

PITTORI
Molti nel XIV secolo:
Lippo di Dalmasio
Simone de' Crocefissi
Jacopino di Francesco de' Crocefissi
Cristoforo da Bologna
Vitale da Bologna (Vitale degli Equi) il più importante

EDILIZIA (date incerte che indicano spesso iniziali e successive costruzioni)
1245-1292 - Palazzo degli Anziani (prima dei Lambertazzi, poi d'Accursio)
1200-1484 - Palazzo Vecchio (poi del Podestà)
1244-1246 - Palazzo Nuovo (poi Re Enzo)
1257 - Primo Collegio istituito dal Vescovo Zoen Tencarari (d'origine bolognese)
1278-1381 - Palazzo de' Notai
1376 - Palazzo Pepoli
1384-1391 - Loggia dei Mercanti

MURA CITTADINE
Prima Cerchia - (detta di Selenite) del V-VI secolo, di forma quadrangolare lungo le vie Castiglione-Farini, D'Azeglio-Indipendenza-Altabella-Oberdan attuali, semi distrutte poi dal Barbarossa nel 1162 o 1163. Avevano 4 porte: Piera, Stiera, Procola e Ravegnana.
Seconda Cerchia - (detta del Mille)eretta tra il 1176 e il 1192 (o 1208), con 18 porte o Serragli o Torresotti (per alcuni 17), di cui solo 4 ancora in piedi.
Terza Cerchia - a partire dal 1337 circa, con 12 porte delle quali 10 ancora in piedi e mura esistenti per brevi tratti dopo l'inconsulta ed imperdonabile distruzione avvenuta agli inizi del XX secolo!

1410 - Bologna sede antipapale:Giovanni XXIII B.Cossa fa ricostruire la Rocca di Galliera, simbolo del potere ecclesiastico, di nuovo distrutta nel 1411!
1420 - Concessa dal Papa(richiamato dai nobili nel 1412)la gestione del governo ai Bentivoglio, presto cacciati dai Canetoli che assumono il potere
1429 - Ritorno del Papa e cacciati i Canetoli
1434 - Antongaleazzo Bentivoglio (figlio di Giovanni) al potere per breve tempo
1437 - Ancora i Visconti, con Niccolò Piccinino, capitano di ventura.
1443 - Annibale Bentivoglio, figlio di Antongaleazzo, caccia il Piccinino
1445 - Annibale viene ucciso dai Canetoli, poi cacciati dai Marescotti
1446 - Sante Bentivoglio (cugino di Annibale e nipote di Antongaleazzo) cresciuto a Firenze, sotto la protezione di Cosimo de'Medici, porta un po' di stabilità e 20 anni di relativa pace.
1447 - Accordo con Papa Nicolò V "I Capitoli": governo con 1 Legato e 16 Riformatori. Una specie di Carta Costituzionale importante
1448 - Sante stronca una congiura
1451 - Sante è alleato con i Medici e con gli Sforza (successori dei Visconti)
1453 - Federico III, a Bologna, ammira le fabbriche tessili
1454 - Pace di Lodi. Lega degli Stati Italiani. Sante sposa Ginevra Sforza
1459 - Papa Pio II entra a Bologna in pompa magna
1462 - Morte inspiegabile di Sante: tutti i Bentivoglio morti di morte violenta
1463 - Morte di S. Caterina de' Vigri, nata nel 1413.
1466 - La Magistratura dei 16 è portata a 21e presieduta da Giovanni II che era Gonfaloniere a vita dal 1464: sposa Ginevra e inizia la sua Signoria.
1470 - Grande torneo organizzato in città
1472 - Giovanni II ordina la strage dei Caccianemici
1477 - A Firenze la Congiura dei Pazzi, poco tempo dopo Ferrara è aggredita da Venezia: Giovanni II manda aiuti ad entrambe le città. Egli stringe alleanza anche con Milano e Signorotti romagnoli oltre ad organizzare vari matrimoni di famiglia con importanti Casate.
1486 - Massimo splendore dei Bentivoglio. Fastose nozze di Annibale II
1487 - La congiura dei Malvezzi, ordinata da Giovanni II, stroncata nel sangue
1492 - Scoperta dell'America e morte di Lorenzo de' Medici "il Magnifico"
1494-95 - Carlo VIII in Italia, respinto oltralpe anche da Bologna
1501 - La (presunta) congiura dei Marescotti, pure stroncata nel sangue
1506 - Giovanni II fugge dalla città, circondata da tre eserciti, e va a Milano, Giulio II (successore dell'infausto Alessandro VI Borgia) entra in città e s'impone con la forza: aboliti i "16", istituito il Senato dei 40, scelti tra i Patrizi fedeli alla Chiesa. Ricostruita la Rocca di Galliera!
1507 - Autorizzata dal Legato la distruzione di Palazzo Bentivoglio.
1508 - Distrutto anche quello dei Marescotti, ritenuti corresponsabili
1511 - Annibale II riprende il potere per poco. Poi ritenterà ancora nel 1522 e 1527, ma invano e riparerà a Ferrara.
1512 - Assedio dell'esercito spagnolo. I Bentivoglio sono ormai finiti.

Cento anni dei Bentivoglio (solo i maschi) dal 1401 al 1511 a Bologna:
________________________Giovanni I (1401-1402)
_______________________________ /
(Ercole)________________Antongaleazzo (1435)
/__________________________ /
/___________________Annibale I (1443-1445)
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Sante (1446-1462)________Giovanni II (1466-1506)
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________________________Annibale II ed Ermes (1511)

BREVE CENNO SULLE ARTI A BOLOGNA NEL XV SECOLO
Giovanni II, sotto la cui Signoria si è avuto il maggior splendore, non era uomo di cultura come il coetaneo ed alleato Lorenzo de' Medici, era però intelligente, aveva grande memoria ed era balbuziente. Bologna non ha avuto grandi nomi e grandi opere come Firenze o Roma, anche perché ha dato molto risalto a:
STRUTTURE URBANISTICHE:
Costruzione di strade, piazze, fognature e canali come poche altre città
INDUSTRIE:
Della seta, della canapa, ma anche della carta, delle macchine, degli utensili e altre.
Tuttavia ha avuto:
PITTURA:
Diversi pittori (anche di area ferrarese) tra i quali spicca Francesco Raibolini (Francia)
ARCHITETTURA:
Molte le costruzioni nuove e i rimaneggiamenti di preesistenti. "Domus Magna": il favoloso Palazzo Bentivoglio, iniziato da Sante e finito da Giovanni II, demolito a furor di popolo (del Papa e di patrizi nemici!) nel 1507 con grande perdita per la cultura e la storia dell'arte, poiché vi avevano lavorato molti grandi artisti,come il Francia, da non confondere con l'attuale Palazzo omonimo di Via Belle Arti, del 1551.
Palazzina della Viola
Chiesa del Barracano
Palazzo Sanuti- Bevilacqua
Facciata del Palazzo del Podestà (A. Fioravanti) e vari altri rimaneggiamenti
SCULTURA:
Due nomi importanti:
Niccolò dell'Arca (Arca di S. Domenico, Compianto del Cristo morto, ecc.)
Jacopo della Quercia
LETTERATURA:
Attività svolta in concomitanza con l'Università. Diversi letterati tra cui:
Filippo Beroaldo
Sabadino degli Arienti
SCIENZE:
Grande impulso ebbero anche medicina, astronomia e diritto.

Bologna sotto lo stabile dominio della Chiesa (1512-1859)
1511 - Una sorta di maledizione dei Bentivoglio: dopo la distruzione del palazzo, Giulio II fece fare la sua statua con il bronzo della campana dei Bentivoglio (Michelangelo), al ritorno dei quali (1511) la statua fu distrutta e con lo stesso bronzo il Duca di Ferrara costruì la bombarda detta "Giulia"! Distruzione definitiva della Rocca di Galliera (la quinta: la prima avvenne quattro secoli prima nel 1116!).
1512 - Il collerico Giulio II ritorna e sopprime il Senato, poi ripristinato dal più tollerante successore Leone X. Bologna in pace, a parte le lotte imperiali tra Francesco I di Francia e Carlo V d'Absburgo (che starà lungamente a Bologna con Clemente VII, 18 anni più tardi)
1515 - Francesco I di Francia incontra Leone X de' Medici a Bologna
1517 - Scoppia la rivolta protestante, conclusasi poi, di fatto, nel 1563
1527 - I Lanzichenecchi di Carlo V, diretti a Roma, devastano la campagna
1530 - Dopo la Pace di Barcellona (1529), Carlo V viene incoronato prima Re d'Italia e in febbraio Imperatore da Clemente VII a Bologna, S. Petronio
1531 - Secondo incontro a Bologna di Carlo V col Papa
1535/1538 - Banditi in montagna e fame in città. La gente ne muore per le strade.
1543 - Repressione dell'Inquisizione per l'incipiente protestantesimo: condanne ad alcuni bolognesi, ma lievi, ed altre ancora nel 1553.
1545 - Deciso il Concilio di Trento che si aprirà nel 1547 a Bologna (Palazzo Sanuti) chi dice per volere del Papa, chi per la peste scoppiata a Trento, dove però tornerà presto fino al 1563.
1555 - Inquisizione brucia vivo in piazza il mantovano Lanzoni.Papa Paolo IV si scaglia contro gli "eretici" e gli ebrei, poi cacciati dalla città nel 1569 e poi ancora nel 1575, tornati nel 1587 a ricacciati nel 1593! Senza pace!
1563 - Inaugurazione dell'Archiginnasio, sotto stretto controllo della Chiesa
1566 - Opera di restaurazione del Card. Gabriele Paleotti (fino al 1597) estremo rigore anche per le arti (la pittura nel 1582). Fioritura d’Opere Pie, Ospedali, Collegi ed Accademie private, ma in città anni di uccisioni.
1580 - In piazza la statua di Gregorio XIII Boncompagni, il Papa bolognese che nel 1582 riformerà il calendario.
1590 - Sisto V porta a 50 i 40 Senatori patrizi (cariche ereditarie), dopo che nel 1585 aveva fatto giustiziare Giovanni Pepoli, capo della malavita.
1592 - Causa una grave crisi, 13.000 bolognesi emigrano altrove.
1630 - Peste a Bologna: la città si riduce a 47.000 abitanti (15.000 morti, ma altre fonti parlano di quasi 24.000, forse con la campagna). Grande crisi.
1631/1795 - Tutto il periodo da qui all'avvento di Napoleone fu poi denominato "senza storia", poiché effettivamente in un secolo e mezzo non accadde nulla di particolarmente importante. A parte i fatti di cronaca, si ricorda: 17/08/1740 Eletto Papa Benedetto XIV, Prospero Lambertini nobile bolognese.
1756 - Posa della prima pietra per la costruzione del Teatro Comunale
13/11/1794 - Tentativo rivoluzionario di Zamboni e De Rolandis. Fallito.

BREVE CENNO SULLE ARTI A BOLOGNA NEL XVI E XVII SECOLO
Bologna non ha avuto una lunga Signoria, come Firenze, Ferrara o Mantova, né la Sede Papale, come Roma, né fu mai sede di Re, come Torino, Palermo e Napoli o di Dogi, come Venezia e Genova. Questo è il motivo per il quale mancano monumenti e costruzioni spettacolari e, rispetto a quelle città, scarseggiano anche le statue.
Bologna è tutta un gioiello per le sue case, le strade e per diverse opere non eclatanti, ma di un certo pregio e soprattutto per le Scienze Vediamo questo periodo:

ARCHITETTURA
Antonio Morandi (detto il Terribilia) - Archiginnasio 1563
Jacopo Barozzi (detto il Vignola) - Palazzo dei Banchi 1565/1568
Bartolomeo Triachini- Palazzo Vizzani-Sanguinetti
Oltre a una quarantina di Palazzi Senatori di altri architetti.

SCULTURA
Artisti non bolognesi di passaggio (tre bronzi fusi in Piazza Galvani):
Michelangelo (già a Bologna per l'Arca)- Statua di Giulio II (1506, distrutta nel 1511)
Giambologna (Jean de Boulogne)- Statua del Nettuno- 1564- sulla fontana del Laureti
Menganti - Statua di papa Gregorio XIII-1580, sulla facciata del Palazzo Comunale

PITTURA
Bartolomeo Passarotti
Antonio Zanchi
Antonio Calza
Elisabetta Sirani
Il Primaticcio (poi emigrato in Francia)
Ludovico, Annibale ed Agostino Carracci (Accademia degli Incamminati) e i loro illustri discepoli Guido Reni, Guercino, Domenichino e Francesco Albani.

LETTERATURA
Giulio Cesare Croce (1550-1609) Bertoldo e Bertoldino
Pier Jacopo Martello (1665-1727) famoso per il doppio settenario, detto martelliano

SCIENZE
Ulisse Aldrovandi (1522-1601) scienziato, etologo, botanico
Bonaventura Cavalieri (1598-1647) matematico
Eustachio Manfredi (1674-1739) - scienziato
Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730)- scienziato e soldato
Marcello Malpighi (1638-1694) medico e biologo illustre;allievi Morgagni e Valsalva

MUSICA
Giovanni Maria Artusi (1545-1613) compositore e critico musicale.
1666 - Fondazione dell'Accademia Filarmonica

Il Ventennio Napoleonico
20/06/179 - Napoleone a Bologna! Redarguisce il Legato per l'affare Zamboni e lo caccia immediatamente dalla città, la quale ha però solo l'illusione di una liberazione, oggetto come sarà di forti tasse e spoliazioni d'opere!
1796/1799 - E' il triennio nel quale vengono varate le nuove regole.Confisca del Monte di Pietà, aggiunti ai 40 membri nobili del Senato altri 50 scelti tra la borghesia. Costituzione della Repubblica di Bologna, entrata prima nella Repubblica Cispadana (1796) poi nella Cisalpina (1797), capitale Milano
1797 - Anno cruciale per la Rivoluzione. Soppressione di oltre 700 Conventi ed altri beni ecclesiastici, destinati a carceri, scuole, tribunali e cimiteri. Vendita delle terre della Curia. Eliminata l'Inquisizione, tutti gli ordini religiosi ed anche la Guardia Svizzera. Bonifiche nelle campagne, abolizione del sistema feudale, ammodernamento generale, avvio della città al ruolo di capitale agricola della regione (1796-1815)
1799 - Gli austriaci, chiamati dal Papa, brevemente e duramente a Bologna
1800 - Ancora i francesi: Repubblica Italiana (1805) poi Regno d’Italia.
1803 - Università a P.zzo Poggi (dov'è ora).Costruzione dei viali alberati lungo le mura, di villa Aldini (1815) e Arena del Sole (1810). C. Caprara, A. Aldini e F. Marescalchi tra i più ferventi seguaci di Napoleone. Zambeccari e i voli nel pallone (1803) morto poi nell'ultimo volo (1812)
1805 - Napoleone con la moglie a Bologna in visita ufficiale. Sarà l'ultima.
1814 - Sconfitta definitiva di Napoleone. Congresso di Vienna e ritorno sotto il dominio pontificio, ma senza gli antichi privilegi.
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BREVE CENNO SU ARTI E SCIENZE A BOLOGNA NEL XVIII SECOLO

LETTARATURA
Savioli - "Annali Bolognesi"
Fantuzzi - "Biografie"
F.C. Sacco - "Statuti Cittadini" (1735-1737)
Cardinale I. Boncompagni - Tentativo d'istituire un "Catasto" con nuove tasse sulle terre (terratico) tra il 1780 e il 1789, mai però applicate per la ferma opposizione dei proprietari: ci penserà più tardi Napoleone!
Notevole la grande produzione libraria e l'apertura di molte Stamperie.
SCIENZA
Luigi Galvani (1737-1798) - Importanti ricerche sull'elettricità
Ercole Lelli (1702-1766) - Detto il Michelangelo del '700, benché ignorato da quasi tutte le enciclopedie! (Gli "scorticati" o "spellati" dell'Archiginnasio- 1734).
ARCHITETTURA
A.Galli - (1700-1774) della grande famiglia dei Bibiena- Numerose opere
C.F. Dotti (1723-1757) - Basilica di San Luca
PITTURA
Ercole Graziani (Bo, 1688-1765) - “Abramo e Isacco” Collez.Banca Pop. Em-Romagna
MUSICA
Gio. Batt. Martini (Bo, 1706-1784) - Storico e teorico della musica. Compositore
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Il cammino di Bologna verso la libertà e l'Unità Nazionale

6/7/1816 - "Motu poprio" di Pio VII: Bologna relegata a città periferica dello Stato Pontificio. Niente più autonomie del passato: solo un Consiglio comunale di 48 membri eletti dal Legato! Ma la fame fa rimpiangere Napoleone!
1815-1830 - Formazione di Società Segrete
1831 - 26/02: alla morte del Papa, nuova ribellione e costituzione Governo delle Provincie Unite, con Romagna, Umbria e Marche che però durerà meno di un mese! In marzo gli austriaci occupano Bologna.
1843 - Moti di Savigno (BO): fucilati i rivoltosi.
1846 - 05/02:esultanza per la morte dell'oppressore Papa Gregorio XVI!
1848 - Prima Guerra d'Indipendenza. Il Papa si dichiara neutrale. Il 7 Agosto entrano gli austriaci, poi cacciati il giorno dopo. Ma fu solo semplice scaramuccia!
1849 - Il 16 maggio Bologna cede al ritorno degli austriaci, repressione dura, come anche a Roma (Repubblica Romana) da parte dei francesi. Fucilato Ugo Bassi col milanese Carlo Livraghi (8 agosto)
1853 - Fallita insurrezione del mazziniano Aurelio Saffi.
1854 - Epidemia di colera in città: 3.500 morti
1857 - 9 giugno: Pio IX accolto con indifferenza a Bologna
1858 - A Bologna Comitato filo piemontese Società Nazionale (Tanari)
1859 - Seconda Guerra d'Indipendenza. Il 12 giugno cacciata definitiva degli austriaci. Fine del dominio pontificio.
1860 - 18 marzo: Bologna ufficialmente nel regno di Vitt.Emanuele II (in città il 1° maggio) col 99% dei suffragi. In città analfabetismo all'80% (nel 1885 scenderà al 40%)! Decollo della modernità (fabbriche, ferrovie, edilizia, ecc.) Carducci insegnante dello Studio dal 1860 (solo 400 studenti)
1864 - Protesta in campagna per la tassa sul macinato. Legge istruzione gratuita.
1868 - Sciopero generale contro l'imposta di ricchezza mobile. Carducci sospeso per le idee sovversive: studenti in rivolta. Principi Umberto e Margherita a Bologna in viaggio di nozze.
1874 - Fallita insurrezione anarchica di Bakunin
1883 - Scioperi alle risaie di Mezzolara (BO)
1885 - Il 20 marzo nasce "Il Resto del… Carlino" (e i puntini dimostrano che la fronda, più che il resto del sigaro, era il suo scopo!)
1888 - Grande Esposizione ai Giardini Margherita
1892 - Fondazione del Partito Socialista
1897 - Ancora scioperi delle mondine
1898 - Di nuovo sciopero per aumento prezzi (in tutta Italia). Tumulti a Milano. Arrestato Andrea Costa.
1902 - Inizio della sciagurata demolizione di mura e torri (tristo ing.G.Ceri sotto l’amm.ne Dallolio!), chi dice da Porta S. Stefano e chi da P.ta S. Felice, ma fu un disastro! Le demolizioni di Via Rizzoli inizieranno nel 1911.
1903-05 - Inizio dell'era giolittiana tra scioperi e contestazioni
1909 - Fondato il Bologna Football Club. Più tardi inaugurato lo Sterlino (1913)
1914 - "Settimana rossa" da Marche e Romagna coinvolge Bologna:processato il socialista Francesco Zanardi, poi eletto sindaco fino al 1919
1915-18 - Prima Guerra Mondiale
1916 - Inconsulta distruzione delle torri Riccadonna, Artenisi, Conforti e altro.
-
Il Ventennio fascista
9/4/1919 - Fondato a Bologna il Fascio di Combattimento (Arpinati)
1920 - Vertenza Federterra-Agrari. Legge Paglia-Calda. Agitazioni. Eccidio di Palazzo d'Accursio e città in mano ai fascisti (ai quali fu data la colpa…)
1923 - 29 ottobre: Mussolini a Bologna
1926 - 31 ottobre:ancora a Bologna,attentato al "Cavaliere" (incolpato Zamboni)
1927 - 29 maggio: inaugurato lo Stadio Littoriale (Italia-Spagna 2-0)
1928 - Il re inaugura il monumento a Carducci e il Duce premia le famiglie numerose (a Bologna 27 famiglie avevano 259 figli!).
1929 - A Bologna metri di neve e terremoto.
1930 - Inizio allargamento Borgo delle Casse (Via Roma, poi Via Marconi)
1934 - Inaugurata la lunga galleria della Direttissima
1935 - Inaugurato l'Ippodromo dell'Arcoveggio e aperta Piazza Roosevelt
1939 - Si profila l'alleanza con la Germania. Prime restrizioni per la guerra. Varate le sciagurate leggi razziali.
1940 - L'Italia entra in guerra. Altoparlanti in Piazza Maggiore. Requisito ferro rame ed oro per la Patria
1941 - Feste per l'attacco di Pearl Harbour
1942 - Sanzioni: nei ristoranti solo verdure. Orti di guerra nelle aiole.
1943 - Primi bombardamenti su Bologna
1944 - Guerriglia in città fra nazifascisti e partigiani. Il 5 luglio il più lungo bombardamento di tutta la guerra. L'ultimo sarà il 18 aprile 1945.
-
Dal primo dopoguerra a oggi
1921-1945 - Fu dunque il famigerato "Ventennio fascista". Dall'Unità d'Italia in poi, e sempre di più, man mano passa il tempo, la storia di Bologna s'identifica con quella italiana e pochi (e poco rilevanti) sono gli avvenimenti prettamente "cittadini". Il fascismo è uno di questi, anche se Bologna lo ha sentito in modo particolare, sia per la vicinanza della Romagna di Mussolini, sia per la maggioranza social-comunista della città. Ogni libro che parli di Storia dall’Unità in poi fornisce pareri da prendere con le molle, poiché la Storia ha bisogno di tempo per darci le sue "sentenze" (giuste o sbagliate che siano) e gli Autori di oggi sono ancora troppo influenzati ed interessati per poter essere obbiettivi. Pertanto, al di là dei pareri dei critici (che sono peraltro in maggioranza di sinistra!), potrei pensare che il fascismo non è stato, in fondo, né così positivo come molti "nostalgici" raccontano, ma nemmeno così totalmente negativo come la Sinistra pretende. Diciamo che si sono scontrate la violenza fascista con quella comunista e che se avesse prevalso la seconda, le cose…non sarebbero andate in modo molto diverso, tranne che quella comunista avrebbe vinto la guerra, ma sarebbe durata fino al 1989 sotto l'URSS, anziché fino al 1945! La storia di Bologna fin qui riassunta, ci ha dato un quadro di una città che nei secoli è stata soprattutto turbolenta (a parte i 150 anni "senza storia"), dalle lotte contro l'Impero, a quelle tra guelfi e ghibellini, ai sanguinosi fatti delle Signorie, alle ribellioni contro la Chiesa, all'infatuazione napoleonica, ai moti risorgimentali, agli scioperi di fine secolo fino all'avvento del fascismo ed anche oltre! In pratica, nel corso degli ultimi 100-150 anni lo scontro tra Destra e Sinistra è stato per Bologna un quasi ripetersi della diatriba tra Geremei e Lambertazzi! E temo che così sarà sempre, ma spero in modo più pacifico!
1945 - Gli Alleati entrano acclamati a Bologna. Cominciano le epurazioni di chi si era compromesso col fascismo e si verifica una "guerra civile" fatta di vendette e violenze che si protrarrà ancora fino al 1948!
1946 - Eletto sindaco Giuseppe Dozza, rappresentante di quel PCI bolognese che per oltre 50 anni si è arrogato il merito del "tutto va bene": ciò che ci ha tirato addosso l'antipatia di mezza Italia e i favori dell'altra mezza!
1948 - Votazioni politiche: grande incertezza. I comunisti, con le armi in pugno, attaccano Questura e Prefettura dopo l'attentato a Togliatti.
1951 - Fondazione de "Il Mulino" periodico e Casa Editrice di grande importanza nella cultura cittadina e nazionale.
1951-1965 - Importante fenomeno di urbanesimo che ha fatto aumentare di 140.000 abitanti la città ed impoverito le campagne: se l'amministrazione del "tutto va bene" avesse veramente funzionato, avrebbe dovuto limitarlo!
1954 - Inaugurato il Palazzo dello Sport col "Trofeo Mairano" di pallacanestro.
1956 - Fallito tentativo di Dossetti per un Sindaco non comunista.
1964 - Istituzione dei Quartieri
1970 - Istituzione del PEEP (Piano di edilizia popolare), solo in parte riuscito.
1971 - Massima popolazione in città: 490.000 abitanti.
1974-1984 - Stragi dell'Italicus (1974), della Stazione (1980) e di Vernio (1984), tutte non ancora chiarite, ma addebitate al terrorismo di destra.
1976 - A Bologna 146 Consorzi con 125.000 iscritti: evidentemente lo spirito comunale, vecchio di secoli, resiste, anche se viene attribuito ad altro.
1987 - Bologna scesa a 430.000 abitanti, sia per la diminuzione delle nascite, sia per l'emigrazione di fabbriche ed abitazioni nei Comuni della Provincia.
1988 - Centenario dell'Università: 60.000 studenti (…contro i 400 del 1860!).
1999 - Eletto sindaco Giorgio Guazzaloca: primo non comunista da 55 anni. In un certo senso è una vera rivoluzione, benché incruenta.
2004 - Restaurazione: arriva dalla Lombardia la "corazzata" Cofferati per riportare la Sinistra al Governo cittadino e ci riesce col 56% dei voti!


CENNI SU ARTI E SCIENZE A BOLOGNA TRA XIX E XX SECOLO

LETTERATURA
Giosuè Carducci (1835-1907) - Toscano, personaggio di spicco del mondo intellettuale, in collaborazione con Zanichelli, a Bologna dal 1866.
Alfredo Testoni (1856-1931) - Scrittore, commediografo e poeta dialettale
Riccardo Bacchelli (1891-1986) - Famoso autore di romanzi.
Alberto Menarini (1904-1984) - Il più grande, nonché insuperato studioso di Bologna, in quanto a usi, costumi, tradizioni, dialetto, storia, ecc.
-
SCIENZE E MEDICINA

A. Murri (1841-1932) - "Lezioni di clinica medica"
F. Rizzoli (1809-1880) - chirurgia ortopedica
A. Codivilla (1861-1912) - chirurgia ortopedica
V. Putti (1880-1940) - chirurgia ortopedica
A. Righi (1850-1921) - Fisico e docente universitario
F. Enriques (1871-1946) - matematico ed epistomologo, organizza in città il celebre Congresso di filosofia durante il quale A. Einstein spiega la relatività.
G. Marconi (1874-1937) - grande inventore di fama mondiale, benché al di fuori dell'ambiente universitario dal quale fu snobbato e osteggiato!

PITTURA

Il più grande pittore bolognese è unanimemente considerato Giorgio Morandi, oltre ai pittori "minori" (Liberty) L. Serra, M. De Maria, L. e F. Bertelli, C. Vighi, A. Scorzoni e P. Bedini.

SCULTURA

D. Sarti (1859-1914) - La Sirena e altre opere, in degrado, alla Montagnola.

ARCHITETTURA

A. Rubbiani (1848-1913) - Grande restauratore, benché fortemente osteggiato dai suoi contemporanei (e anche dopo!).
-
MUSICA E TEATRO
Grande attività. Presentazione delle opere di Wagner.

GIORNALISMO E CIRCOLI CULTURALI
Grande attività. Nascita del Circolo Felsineo (1861), della Gazzetta dell'Emilia, del Resto del Carlino (1885), di "Ehi, ch'al scusa!" e Avvenire d'Italia (1896).
-
Paolo Canè

lunedì 25 febbraio 2008

GLI ARCHITETTI DI BOLOGNA

Questa terza ricerca va a completare il ciclo degli artisti presenti nelle strade, nelle piazze e, in questo caso, nei palazzi e nelle chiese di Bologna. Si tratta di architetti, ingegneri e restauratori (bolognesi e non) che hanno lavorato in città nei secoli.
Alcune attribuzioni sono controverse ed ho indicato i diversi architetti in questione, mentre altre sono incerte e le ho contrassegnate col solito (?). E' possibile che in questi tre elenchi qualche nome possa sembrare fuori posto, ma alcuni artisti sono stati pittori ed anche scultori, sceneggiatori (la famiglia dei Bibiena) e architetti.

Albertoni, Gio.Battista
- P.zzo Pepoli/Campogrande (Via Castiglione, 7)
Alessi, Galeazzo
- (con Tibaldi) Portale e finestra P.zzo Comunale (e probabilmente sue entrambe le aquile, attribuite a Michelangelo e a Nicolò dell'Arca!)
Amadesi, Alessandro
- Ristrutturazione P.zzo Pallavicini/Bolognetti (Via S. Felice)
Ambrosi, Giuseppe A.
- Rimaneggiamento P.zzo Angelelli (Strada Maggiore)
- Rimaneggiamento P.zzo Bolognetti (Strada Maggiore)
- P.zzo Biscia (Via S. Stefano, 71)
Ambrosini, Andrea
- Edificio della Dogana (Via del Porto - cisa di lavandèr)
Ambrosini, Floriano
- Cappella dell'Arca di S. Domenico (P.zza S. Domenico)
- Disegno di Casa Muzzi (1594) (Via S. Stefano, 50)
- Oratorio S. M. della Vita (Via Clavature)
Anonimo del XVIII sec.
- Stucco Vergine con Bambino - P.zzo De' Buoi (V. Poeti, 4)
Antolini, Filippo
- Rifacimento Porta S. Stefano (ora restano solo 2 bassi fabbricati)
Arata, Ugo
- Restauro chiesa di S. M. de' Foscherari (Via Marchesana)
Arriguzzi, Arduino
- 2° Modellino Basilica S. Petronio - Fabbriceria S. Petronio
Azzolini, Tito
- Uno dei 5 architetti chiamati per modernizzare Via Farini
Barelli, Agostino
- Chiesa S. Bartolomeo (P.zza Ravegnana)
- Chiesa S. Maria delle Verghe (chiusa al culto) P.te Lame/S. Felice
- Porta Lame e Cassero
Barelli, Tommaso
- Chiesa S. Giorgio in Poggiale (Via N.Sauro)
Barozzi, Jacopo (il Vignola) (?)
- P.zzo del Monte (Via del Monte)
- (o Tibaldi) - 1° Colonna macigno P.zoGessi/Malvasia (Strada Maggiore)
- P.zzo Bocchi (Via Goito)
- Palazzo e Portico dei Banchi (P.zza Maggiore)
- Disegni chiuse e paraporti (Via del Porto - Bologna-Venezia)
- Iniziato P.zzo Boncompagni (Via Del Monte)
Baruzzi, Cincinnato
- Villa Baruzziana (Via Osservanza)
Bega, Melchiorre
- P.zzo per Uffici (1954) (P.zza Ravegnana)
- P.zzo Volpe (1938) (P.zza Roosevelt) (e purtroppo altri!)
Berardi, Domenico
- Rifacimento della facciata di S. Giovanni in Monte (la prima costruzione risale all'anno 433!)
Bergonzoni, Gio.Battista
- Ricostruzione di S. Maria della Vita (Via Clavature)
Bianconi, Carlo
- Scala secreta ingegnosissima di P.zzo Biscia (Via S. Stefano, 71)
Bolognese, Alberto
- Campanile di San Pietro (include una torre) (Via Indipendenza)
Brunetti Rodari, Enrico
- Rifacimento Porta Saragozza (1859)
Carpi, Arturo
- Mercato delle Erbe (Via U. Bassi)
Cesari, Gaetano
- Ridisegnata chiesa S. M. degli Alemanni (Via Mazzini)
Cipolla, Antonio
- P.zzo Banca d'Italia (P.zza Cavour)
- Uno dei 5 architetti chiamati per modernizzare Via Farini
Collamarini, Edoardo
- Chiesa Sacro Cuore (Via Matteotti)
- P.zzo del Credito Romagnolo e Galleria Aquaderni (Via Rizzoli)
- Rifacimento Casa Bernaroli/Bovio (P.zza Minghetti)
Conti, Giannantonio
- Tracciato portico di S. Luca (666 archi) (Monte della Guardia)
Da Bagnomarino, Lorenzo
- (con Di Vincenzo) - P.zzo Mercanzia (P.zza Mercanzia)
Da Brensa, Giovanni
- Chiostro della chiesa di S. Martino (P.zza S.Martino)
Da Faenza, Fra' Andrea
- Costruzione di S. M. dei Servi (Strada Maggiore)
Da Limito, Bartolomeo (mastro)
- Ex Convento S. Salvatore (Via S. Margherita)
Da Mantova, Sperandio
- Portale chiesa Corpus Domini (Via Tagliapietre, 19)
- Monumento funebre Alessandro V (1482) in S. Francesco
Da Montichiaro, Andrea
- uno dei tre architetti del Collegio di Spagna (Via Collegio di Spagna)
Da Morsa, Puccio
- uno dei tre architetti del Collegio di Spagna (Via Collegio di Spagna)
Da Treviso, Girolamo
- Lavori nel cortile P.zzo Grassi (XVI sec.) (Via Marsala)
Da Varignana, Tommaso di Filippo
- 36 colonne Portico S. Giacomo (Via Zamboni)
- P.zzo Hercolani (Via S. Stefano, 30)
Da Volterra, Nicolò
- Alcune delle 130 testine di P.zzo Bolognini (P.zza S. Stefano)
Della Porta, Giovanni A.
- Fontana di Via U. Bassi (su disegno del Laureti - 1565)
Di Napoli, …
- Ex Manifattura Tabacchi (stile liberty - 1906) (Via Riva Reno)
Di Pascuccio, Donato (Bramante)
- Disegno dello scalone del P.zzo Comunale (1597)
Di Vincenzo, Antonio
- (con Bagnomarino) - P.zzo della Mercamzia (P.zza Mercanzia)
- Basilica di S. Petronio (interrotta nel 1562) (P.zza Maggiore)
- Chiostro Convento di S. Francesco (P.zza S. Francesco)
- Disegno di S. M. dei Servi (Strada Maggiore)
- Il campanile più alto di S. Francesco (P.zza S. Francesco)
- P.zzo Felicini (Via C. Battisti, 23)
Dotti, Carlo Francesco
- Ricostruzione P.zzo Agucchi/Bosdari (Via S. Stefano, 75)
- Arco del Meloncello
- Chiostro della chiesa dei Celestini (P.zza Celestini)
- Colonna (sola) dell'Immacolata in Piazza Malpighi
- Restauro facciata di S. Domenico (P.zza S. Domenico)
- Scalone di P.zzo Caprara (P.zza Roosevelt)
Dotti, Giacomo Giovanni
- Seconda Basilica di San Luca (1765) (Monte della Guardia)
Ferri, Antonio
- Prima Basilica di San Luca (1443) (Monte della Guardia)
Fioravanti, Aristotele
- P.zzo del Podestà (1472)
Fioravanti, Fioravante
- P.zzo Bovi/Montebugnoli/Tacconi (bel gotico) (P. zza S.Stefano)
Galli, Antonio (Bibiena)
- Teatro Comunale (iniziato nel 1745)
- Cupola di S. Maria della Vita (Via Clavature)
- Prospettiva P.zzo Vizzani/Sanguinetti (Via S. Stefano, 43)
Galli, Ferdinando (?)
- Salone di P.zzo Ruini-Ranuzzi (P.zza Tribunali)
Gattapone (il), Matteo Di Giovannello
- uno dei tre architetti del Collegio di Spagna (Via Collegio di Spagna)
Golfarelli, Tullio
- Maschera funebre di Carducci (Casa Carducci) (P.zza Carducci)
Gualandi, Giuseppe
- Palazzina in "art déco" (P.zza Puntoni)
- P.zzo Zambeccari (Via Farini)
Laureti, Tommaso
(anche pittore)
- Basamento Fontana del Nettuno (P.zza Nettuno)
Levanti, Antonio
- Grande Teatro Anatomico (1631) nel P.zzo dell'Archiginnasio
Locatelli, Giuliano
- Palazzo (1580) in angolo Via De' Toschi-P.zza Minghetti
Magenta, Giovanni A.
- (barnabita) Chiesa S. Salvatore (Via C. Battisti)
- (con Martelli) - Convento S. Salvatore (Via Volto Santo)
Marchesi, Andrea (il Formigine)
- (?) Madonna di P.zzo Nascentori (Via Pescherie)
- P.zzo Paselli (Via S. M. Maggiore, 4)
- Uno dei due P.zzi Bolognini (P.zza S. Stefano, 2)
- 2° Colonna macigno P.zzo Gessi/Malvasia (Strada Maggiore)
Marchesini, Luigi
- Restauro chiesa S. Rocco (Via Pratello)
- Rifacimento chiesa S. Isaia (prima costruzione 1058)
Martelli, Tommaso
- (con Magenta) - Convento S. Salvatore (Via Volto Santo)
Martinetti, Gio.Battista
- Restauro P.zzo Lojani/Riario (Strada Maggiore)
Mascherino, Ottavio
- Rifacimento Porta S. Isaia (demolita nel 1903)
Mengoni, Giuseppe
- P.zzo Cassa di Risparmio (Via Farini)
- Uno dei 5 architetti chiamati per modernizzare Via Farini
Modonesi, Giovanni (?)
- Rifacimento facciata S. Martino (P.zza S. Martino)
Montanari, Zilio
- Chiesa Madonna di Galliera (Via Manzoni)
- P.zzo Fava/Ghisilardi (Via Manzoni)
Monti, Coriolano
- Uno dei 5 architetti chiamati per modernizzare Via Farini
Monti, Gian Giacomo
- Primo Arco portico S. Luca (P.ta Saragozza)
Morandi, Antonio (Terribilia)
- Palazzo dell'Archiginnasio (1563) (P.zza Galvani)
- (o Marchesi) - P.zzo Bolognetti/Rambaldi (Via Castiglione)
- (o Tibaldi o Dettari) - P.zzo della Zecca (Via della Zecca)
- (o Tibaldi o Triachini o Peruzzi) - P.zzo Bentivoglio (Via Belle Arti)
- (o Tibaldi o Triachini) - P.zzo Scappi (Via Indipendenza, 1)
- Fregi di P.zzo Fava/Ghisilardi (Via Galliera)
- P.zzo Fava (Via del Cane)
- P.zzo De' Buoi (Via Poeti, 4)
- Trasformazione Portico della Morte (Via dei Musei)
- Pozzo (dei desideri) Cortile Palazzo Comunale (copia)
Morandi, Francesco (Terribilia) (?)
- P.zzo Guardini (Via Lame, 24)
- Primo corpo di P.zzo Caprara (P.zza Roosevelt)
(Antonio Morandi e Francesco Morandi forse zio e nipote)
Muggia, Attilio
- P.zzo Banco di Napoli (P.zza Cavour)
- Scalinata della Montagnola (marmi del Ponte Romano che era in Strada Maggiore)
Muratori, Saverio
- P.zzo ENPAS (Via dei Mille, 9)
Nadi, Gaspare (?)
- Palazzina della Viola (Via Filippo Re)
- Delizia bentivolesca (andata distrutta) (Via Bertoloni)
- Chiesa e Portico di Santa Cecilia (Via Zamboni)
Nadi, Giuseppe
- Villa Aldini in via dell'Osservanza
Natali, Gio.Battista
- Cupola e campanile S. Bartolomeo (P.zza Ravegnana)
Onofri, Vincenzo (?)
- Chiesetta S. Spirito (Via Valdaposa)
Palladio, Andrea
- Contributo facciata P.zzo Ruini (P.zza Tribunali)
Paltronieri, Pietro (Mirandolese)
- Prospettive Casa Savi (Via Poeti)
Peruzzi, Baldassarre
- 1° Modellino Basilica S. Petronio - Fabbriceria S. Petronio
- P.zzo Albergati (poi Brizzi, Rossi, Pesci) (Via Saragozza)
- P.zzo Lambertini (distrutto da incendio Cimarie) (Via Orefici)
- Cappella Ghisilardi in San Domenico (P.zza S. Domenico)
Piccinini, Giovanni
- P.zzo dei Drappieri o Strazzaroli (1486-96: si dice simile al distrutto P.zzo Bentivoglio) (P.zza di Porta Ravegnana)
Portigiani, Pagno di Lapo da Fiesole
- P.zzo Bentivoglio (distrutto nel 1507)
- (?) Uno dei due P.zzi Bologninic (P.zza S. Stefano, 1)
- (?) Bifora P.zzo Grati (ora Museo Civico) (Strada Maggiore, 48)
Provaglia, Bartolomeo
- P.zzo Davia/Bargellini (Strada Maggiore)
- Porta Galliera (1661)
Ratti, Gaetano
- Stazione di Bologna (P.zza Medaglie d'Oro)
Rubbiani, Alfonso
- Grande restauratore del XX secolo di varie opere (P.zzo Notai, Viale XXII Giugno, Convento di S. Francesco, P.zzo Re Enzo, Arche dei Glossatori, Chiesetta Spirito Santo, Palazzo Podestà, P.zzo Mercanzia, Castelli di Bentivoglio e S. Martino d. Manzoli)
Saccenti, Camillo
- Abbozzo portico di S. Luca (666 archi) (Monte della Guardia)
Serlio, Sebastiano (?)
- P.zzo Fantuzzi (Via S. Vitale)
Sezanne, Augusto
- Palazzina Liberty di Majani (1908) (Via Indipendenza)
Tadolini, Francesco
- Chiesa dei Celestini (P.zza Celestini)
- P.zzo Malvasia (Via Zamboni)
Tibaldi, Domenico
- (con Alessi) - Portale P.zzo Comunale
- Chiesa S. M. delle Laudi (Ospedaletto) (P.zza Malpighi)
- Chiesa Vergine del Soccorso (Viale Masini, 5 - distrutta 1943 ?)
- Oratorio S. M. delle Febbri (soppressa 1798) (Via Miramonte)
- P.zzo Malvezzi/Salem (Via Zamboni)
- Rifacimento della chiesa di San Pietro (Via Indipendenza)
- Chiesa S. Maria del Buon Pastore (Via Lame, 43)
Tibaldi, Pellegrino (?)
- P.zzo Marescalchi (Via IV Novembre)
Torreggiani, Alfonso
- Oratorio S. Filippo Neri (Via Manzoni)
- Rifacimento facciata di San Pietro (Via Indipendenza)
- Restauro chiesa S. Maria in Telmine (Via Zamboni)
Torri, Giuseppe A.
- Facciata P.zzo Buriani/Genova (Via S. Felice, 21)
Trebbi, Giorgio
- Rifacimento portico chiesa Vergine del Soccorso (Viale Masini, 5)
Triachini, Bartolomeo
- P.zzo Malvezzi (Via Zamboni)
- P.zzo Vizzani/Sanguinetti (Via S. Stefano, 43)
Tubertini, Giuseppe
- Edificio dello Sferisterio (1820) (Via Irnerio)
Vannini, Vincenzo
- Rifacimento chiesa Osservanza (Via Osservanza)
Venturoli, Angelo
- P.zzo Hercolani (Strada Maggiore, 45)
Vignali, Luigi
- Rifacimento chiesa Vergine del Soccorso (Viale Masini, 5)
Zani, Giovanni, Alessandro e Angelo
- Costruzione Casa Muzzi (1594) (Via S. Stefano, 50)
Zannoni, Antonio
- Uno dei 5 architetti chiamati per modernizzare Via Farini
Zucchini, Guido
- Restauro case Seracchioli, Reggaini e Pasi (P.zza Mercanzia)
-
Per ultimo gli Architetti: Pontani, Lambertini, Bertolazzi, Repassi e Chierichetti che hanno costruito i non esaltanti palazzi di Via Rizzoli all'inizio del Secolo XX.
-
Paolo Canè

Proverbio n. 241

Con manirén-na e con destràzza as métt un póggn int al cùl a un muscén.
Con garbo e destrezza si fanno cose apparentemente impossibili.

Proverbio n. 240

El bàl ed Valentìno.
Tipo di cravattino usato da Rodolfo Valentino negli anni Venti.

Proverbio n. 239

L'amstìr ed Mich'làz (magnèr, bàvver, durmìr e an fèr un càz).
Un mestiere da poca fatica!

Proverbio n. 238

"L'uvartùr dal Flàuto Màgico".
…è la patta dei pantaloni.

Proverbio n. 237

Strà la Vétta e la Mórt aié al Ciavadùr.
Tra la chiesa della Vita e l'ospedale della Morte c'è Via Clavature!

Proverbio n. 236

Bisàggna fèr la scuràzza secànnd al bùs.
Fare il passo secondo la gamba!

giovedì 21 febbraio 2008

GLI SCULTORI DI BOLOGNA

Come già fatto per i pittori, ecco alcuni dei principali scultori (bolognesi e non) che hanno lavorato soprattutto nel centro storico, in palazzi, chiese ed altri edifici. Bologna è una città povera di statue (soprattutto di "statue belle"!), tuttavia ecco un elenco che però esclude quelle che si possono ammirare nei musei.

Nota: (?) = attribuzione incerta.

Acquisti, Luigi
- Il cane Tago di P.zzo De' Buoi (Via Oberdan)
Agnesini, Francesco
- Un telamone entrata P.zzo Davia-Bergelloni (Strada Maggiore)
Algardi, Alessandro
- Diverse opere a Mantova e Roma, nessuna a Bologna!
Balugani, Filippo
- Statue Fortuna, Fedeltà, Sapienza e Ingegno (P.zo Ruini-Tribunale)
Bistolfi, Leonardo
- Gruppo del monumento a Giosuè Carducci (P.zza Carducci)
Brunelli, Gabriele
- Statua di S. Petronio (P.zza Ravegnana)
- Un telamone entrata P.zzo Davia-Bergelloni (Strada Maggiore)
Brustolon, Valentino (il Dalmato)
- "Il Dannato". Ubicazione indicata da alcuni in P.zzo D’Accursio, da altri alla Galleria d’Arte Moderna.
Buonarroti, Michelangelo
- S. Petronio, S. Procolo e un angelo (Arca di S.Domenico)
- Statua di Giulio II (1506) - portale S.Petronio (distr. 1511)
Cencetti, Alberto
- Statua di Galvani (P.zza Galvani)
Conventi, Giulio Cesare
- Madonna del Rosario (1632) - Colonna P.zza S. Domenico
- Alcune delle 130 testine di P.zzo Bolognini (P.zza S. Stefano)
Da Bari, Nicolò
- Statua Annibale Bentivoglio - S. Giacomo Maggiore (P.zza Rossini)
Da Ostiglia, Antonio
- Alcuni dei 15 Profeti sull'archivolto facciata di S. Petronio
Da Roseto, Jacopo
- Reliquiario in argento col capo del Santo, in S. Domenico
Da Varignana, Domenico
- Alcuni dei 15 Profeti sull'archivolto facciata S. Petronio
- Piloni angolari facciata S. Petronio (P.zza Maggiore)
Da Varignana, Giovanni di Riguzzo (?)
- Statue 6 Santi - P.zzo Mercanzia (P.zza Mercanzia)
Da Varignana, Pietro di Giacomo(?)
- Statue 6 Santi - P.zzo Mercanzia (P.zza Mercanzia)
De Maria, Giacomo
- Sculture P.zzo Davia-Bergelloni (Strada Maggiore)
De Rossi, Properzia
- Intagli nel cortile di P.zzo Grassi (Via Marsala, 12)
De Simone, Francesco
- Bassorilievo Madonna con Bambino - P.zo Rossi/Marsili (Via Marsala)
Del Minello, Antonio
- Alcuni dei 15 Profeti sull'archivolto facciata di S. Petronio
Della Quercia, Jacopo
- Bassorilievi Porta di S. Petronio (P.zza Maggiore)
- Sarcofago di Antongaleazzo Bentivoglio (S. Giacomo Maggiore)
- SS. Petronio, Ambrogio e Madonna sul portale di S. Petronio
Dell'Arca, Nicolò (Nicolò di Puglia)
- Arca di S. Domenico in S.Domenico
- Aquila sul portale di S.G. in Monte (P.zza S. Giovanni in Monte)
- Compianto in S. Maria della Vita (Via Clavature)
- Madonna di Piazza in terracotta (1478), Facciata P.zzo Comunale
Delle Masegne, Jacobello (?)
- Statue 6 Santi - P.zzo Mercanzia (P.zza Mercanzia)
- Pala Altare Maggiore di S. Francesco (P.zza S. Francesco)
Delle Masegne, Pierpaolo (?)
- Statue 6 Santi - P.zzo Mercanzia (P.zza Mercanzia)
- Pala Altare Maggiore di S. Francesco (P.zza S. Francesco)
Di Cambio, Arnolfo
- Lavori all'Arca di S. Domenico in S. Domenico
Di Paolo, Jacopo
- Disegni di vari santi sul portale di S. Petronio (scultori diversi)
D'Osio, Dorastante
- Statua di Alessandro VII (1660) alla Sala Farnese (P.zzo Comunale)
Ferrari, Andrea
- Madonna grassa - 170° arco portico S.Luca (Via Meloncello)
- Statua Madonna del Carmine - Oratorio S. Martino (P.zza S. Martino)
Fra' Guglielmo
- Lavori all'Arca di S. Domenico in S. Domenico
Giambologna (Jean Boulogne)
- (?) Crocefisso in S.M. dei Servi (Strada Maggiore)
- Diavoletto in ferro battuto - S.Procolo (Via D'Azeglio)
- Statua del Nettuno (1564) - (P.zza Nettuno)
Graziosi, Giuseppe
- Statua della Vittoria - Torre di Maratona dello Stadio Comunale
- Statua equestre di Benito Mussolini (ora in un casolare di campagna)
Ignoto
- Statua di rame di S. Domenico (Milano, 1527) - Colonna di P.zza S.Domenico
Ignoto
- Statue SS. Antonio e Bonaventura (angolo Vie Urbana e Tagliapietre)
Ignoto
- Statua di Ugo Bassi (1888) ora nei Giardini di Porta Galliera
Infrangipani, Marsilio
- circa 7.500 formelle portico Palazzo Podestà (P.zza Maggiore)
Lapo
- Lavori all'Arca di S. Domenico in S. Domenico
Lelli, Ercole
- "Statue degli scuoiati o spellati" (1734) - Teatro Anatomico dell'Archiginnasio
Lombardi, Alfonso
- 4 Santi fondatori - Voltone del Podestà (P.zza Re Enzo)
- Cenotafio per Armaciotto de' Ramacciotti in S. M. in Bosco
- Gruppo in terracotta "Compianto" - S.Pietro (Via Indipendenza)
- Lavori all'Arca di S. Domenico in S. Domenico
- Resurrezione - porte laterali di S. Petronio (P.zza Maggiore)
- Statua Ercole in terracotta (1522) - Sala Ercole (P.zzo Comunale)
- Transito della Vergine, in S. Maria della Vita
- Alcune delle 130 testine di P.zzo Bolognini (P.zza S. Stefano)
Mazza, Camillo
- Altorilievo Madonna della Dogana - ora nel Palazzo Comunale
Mazza, Giuseppe Maria
- Gruppo Concezione - P.zzo Grassi (Via Marsala, 12)
- Lavori in S. Giacomo Maggiore (P.zza Rossini)
- Pietà in S. Maria in Telmine (Via Zamboni)
- Sculture P.zzo Davia-Bergelloni (Strada Maggiore)
- Statua d'Ercole - P.zzo Malvezzi/Campeggi (Via Zamboni)
- Statue nella Basilica di S. Luca (Monte della Guardia)
Menganti, Alessandro
- Madonna scomposta - San Rocco (Via Calari)
- Statua di Gregorio XIII (1580) - Facciata P.zzo Comunale
Monari, Carlo
- Busto di Cavour - Piazza omonima (1892)
Monteverde, Giulio
- Statua di Marco Minghetti (1896) - P.zza Minghetti
- Statua equestre di Vittorio Emnuele II (Giardini Margherita)
Piò, Angelo
- Deposizione - S. Stefano (P.zza S. Stefano)
- Statua di Ercole - P.zzo Poggi sede Università (Via Zamboni)
- Vergine Addolorata in S.M. dei Servi (Strada Maggiore)
- Statue Fortezza, Prudenza e Verginità - P.zzo Gozzadini (Via S.Stefano, 36)
- Statue nella Bsilica di S.Luca (Monte della Guardia)
- (con L. Balugani) Apparato per la nomina di Benedetto XIV - S. Bartolomeo
Pisano, Nicolò
- Lavori all'Arca di S. Domenico in S. Domenico
Pranzini, Francesco
- Altorilievo Martino nelle vesti di cavaliere in San Martino
Provaglia, Orazio
- Ercole che uccide il serpente - P.zzo Tanari (Via Galliera)
Reni, Guido
- Statua dell'Immacolata - Colonna di P.zza Malpighi
Ricci, Giuseppe
- Statua S. Antonio di Padova (incrocio Vie C. Battisti e Porta Nova)
Rizzoli, Pasquale
- Gruppo monumentale di Piazza VIII Agosto.
Sarti, Diego
- Fontana della Sirena (la moglie del Gigante) - (Via Indipendenza)
- Fontana monumentale (4 gruppi animali esotici) - (Giardini Montagnola)
Scandellari, Filippo (?)
- Fuga di Enea e Anchise - P.zo Gessi/Sassoli (Via Montegrappa)
- Statue in S. Maria della Visitazione (Via Lame)
Schiassi, Antonio
- Statua di Arianna - P.zzo vecchio Pepoli (Via Castiglione)
Seccadenari, …
- Deposizione - porte laterali di S.Petronio (P.zza Maggiore)
Vincenzi, Cesare
- Monumento funebre Malpighi - S.Gregorio (Via Montegrappa)
Zocchi, Arnaldo
- Statua equestre di Garibaldi (Via Indipendenza)
-
Paolo Canè

Proverbio n. 235

I sànt ch'i màgnen i fàn di miràquel ch'i pózzen.
Non fidarsi mai troppo.

Proverbio n. 234

Quatrén in càsa e aldàm un màsa in dàn frùt.
Sono due cose che vanno sparse e non conservate per dare frutti.

Proverbio n. 233

L'é pió la fadìga dal gósst.
Triste considerazione degli anziani.

Proverbio n. 232

Strànz in pì.
Persona indegna.

Proverbio n. 231

Avàir di strónz dapartótt.
Avere molti figli da padri diversi.

lunedì 18 febbraio 2008

ALLA RICERCA DI GIUSEPPE MARIA MITELLI

(Nota: questo articolo tratta in particolare di alcune illustrazioni che,per vari motivi, non possono essere riprodotte in questa sede, tuttavia interessano più le iscrizioni)

"…da un'incisione di Giuseppe Maria Mitelli…", "una stampa del Mitelli", "un disegno di G.M. Mitelli". Quante volte abbiamo trovato nei vari libri su Bologna, nei calendari dialettali e negli almanacchi queste annotazioni a fianco di gustose riproduzioni al tratto di tre secoli e mezzo fa! Credo che non ci sia bolognese che non abbia per casa almeno una di queste opere, in forma più o meno grande, più o meno fedele. Ho fatto una sistematica ricerca nella mia biblioteca e sono riuscito a mettere insieme una raccolta di oltre 100 riproduzioni ed anche un capitolo dedicato al Mitelli a cura di certo Giorgio Cencetti, apparso sulla "Strenna Storica Bolognese"(Tamari 1961), dal titolo "Pace, pace, non più guerra". E naturalmente ho raccolto il tutto in una carpetta dedicata all'incisore bolognese. Queste piccole opere d'arte sono divise, grosso modo, per genere: i mestieri, i proverbi, i giochi, i disegni satirici e politici (dei quali in particolare si occupa il Cencetti) e vari altri. Una nuova collezione, da aggiungere alle altre mille, che voglio corredare con questo mio commento.
Innanzitutto chi era Giuseppe Maria Mitelli? Se facessi questa domanda a tutti i bolognesi sono certo che pochissimi saprebbero darmi una risposta ed è strano che un incisore, le cui opere sono tanto diffuse ancora dopo secoli, sia praticamente misconosciuto. Il Comune gli ha dedicato una stradina fuori porta Galliera, nessuno ci racconta chi sia (a parte il capitolo suddetto) e tutte le mie enciclopedie lo ignorano. Esse riportano solo un Agostino Mitelli (Bologna 1609 - Madrid 1660) che, per luogo e anno di nascita, suppongo fosse suo padre.
La maggior fonte di notizie è questo capitolo del Cencetti, che conferma la mia supposizione: "Giuseppe Maria era figlio del celebre Agostino". Da altra parte ho trovato una breve annotazione: "Nato a Bologna nel 1634 ed ivi morto nel 1718, pittore, incisore, maestro nell'arte dell'acquaforte, ritrasse capolavori dei Carracci, Guercino ed altri, si sbizzarrì in soggetti fantasiosi allegorici che accompagnava con poesie" (da Torri e Case).
Lo stesso Cencetti, che gli dedica otto pagine ed alcune illustrazioni, lo definisce "Professore all'Accademia Clementina, ma gran cacciatore, sportivo e burlone… indotto alla illustrazione da avvenimenti politici del suo tempo" e, nonostante che più avanti, lo accrediti di varie capacità e virtù, il quadro che ne esce non è molto lusinghiero. Mi sono chiesto come mai un personaggio di questo rilievo non abbia la dovuta considerazione che invece hanno altri bolognesi meno importanti di lui.
E mi sono dato una risposta possibile: Cencetti, del quale non ho mai sentito parlare, è evidentemente un intellettuale, un accademico, uno dei tanti che si sono occupati, tra l'altro,del Mitelli e traggo questa convinzione dal suo linguaggio forbito, ma un poco pedante e nebuloso, tipico degli intellettuali i quali non sono capaci di parlare chiaro per far capire a noi ignoranti di che cosa stanno parlando! È dunque probabile che il nostro Giuseppe Maria non avesse molta istruzione e perciò non fa parte del "Gotha" dei pittori bolognesi (I Carracci, Reni, Crespi, Francia, Albani ecc.), motivi questi che sono sufficienti a scatenare lo snobismo dei laureati, secondo i quali un laureato asino è un dottore, mentre un geniaccio senza diplomi non è nessuno! Forse sono un po' severo con l'estensore del capitolo, ma ne ho veramente abbastanza di questi "soloni", di questi "aristocratici" della cultura che, apparentemente, tengono più in conto certi aspetti esteriori (titoli accademici, appartenenza politica, ecc.) che non la sostanza degli individui. E in questo caso egli si è abbandonato ad apostrofare il Mitelli con aggettivi del tipo "popolaresco, superficiale, cortigiano, semplice, buffonesco" e così via, per poi bonariamente riconoscergli una "certa arguzia", ciò che ribadisce il suo snobismo di critico spocchioso!
Io non ho strumenti per giudicare se il Mitelli sia stato un grande o meno: non credo sia da annoverare tra i nostri più grandi artisti, ma gli riconosco diverse doti e non credo che meriti una critica tanto faziosa. Non sono in grado di giudicare l'artista e non voglio nemmeno farlo. Voglio soltanto dire ciò che penso,visto che tutti lo fanno!
A me piace. Mi piace perché riesce a darmi un'idea della Bologna del '600, di come si scherzava, di come si scriveva e di come si viveva. Perché ha spesso accompagnato le sue caricature con versi in italiano e in dialetto e ciò accresce il mio interesse. Perché, forse ancora più del tedesco Wilhelm Busch (l'autore di Max und Moritz), egli è l'antesignano del fumetto inteso come sequenza d'immagini che parlano. Perché se la prendeva con i Turchi e ciò dimostra che in tre secoli quella gente è cambiata poco! Perché la sua arguzia e il suo umorismo a volte mordace, sono l'essenza dello spirito petroniano, dimostrazione questa che da allora ad oggi, anche in questo caso, poco è cambiato. Domani non so. Poi se non era un accademico, poco importa. Se non era "celebre" come suo padre importa ancora meno, però è di lui e non di suo padre che, a parte le enciclopedie, qui a Bologna ancora si parla!
Ma è la cosiddetta "lingua bolognese" usata dal Mitelli che più m'interessa e che è più congeniale a questa raccolta. Tralascio perciò le immagini, le critiche ed i versi in italiano per esaminare due riproduzioni che ho trovato:
-
una del 1691 "AL ZVOGH D'LA CITTA' D'BVLOGNA",
l'altra del 1705 "CVMPENDI DAL STAT D BULOGNA"
-
La prima mostra una rudimentale pianta della città, con le varie porte ed i principali monumenti, che è in pratica il percorso di una specie di "Gioco dell'oca" da fare con i dadi. Comincia con la presentazione:
"Als zoga cvn tri da, mittand prima su vn tant pron e po' s tira pr la man: sigond al pvnt ch'srà fatt al s tira o ch'al s'paga, cvnforma s ved li su. Qvel ch's'tira è sò, e qvel ch's paga s'azzvnta in s'al zvogh: e chi fa 8 tira tvtt".
"Si gioca con tre dadi mettendo prima una posta per ciascuno e poi si gettano alla mano. Secondo il punteggio ottenuto si vince o si paga, secondo ciò che si vede (il risultato). Ciò che si vince si tiene per sé, ciò che si paga si aggiunge al gioco (al piatto). Chi fa 8 vince tutto".
Poi scrive due versi per ogni "stazione" o casella del gioco:

Porta strà Stievan----------Tulì sti tri quattrin pr un poc d'arssor
------------------------------e andà pian ch'arrivari a Pianor.
Porta strà Mazor----------Tirà un quatrin e aviav bel bel a piè
-----------------------------ch'fin a Forlì cun l'asn av'vien po' d'driè
Porta S. Vidal--------------Pagà un quatrin ch'an'v'n'arstarà piu tant
-----------------------------e andav a cunsular ai Mindicant.
Porta Strà s. Dvnà--------Dunin è mort e mssier Dunà stà mal
----------------------------mt ti zò un quatrin a andà a bevr un buccal.
Porta dla Mascarella------Pr sta porta al Carnval entra in città
----------------------------pagà mo' un bagaron ch' s'i dsdittà.
Porta d'Galiera------------Talun torna dal moss e qui trabucca
----------------------------pr ch'ass vuoda al buccal es s'imp la zucca
Porta dl Lamm------------Pr andar al Tresb quista è la vera viè
----------------------------tirà un quatrin da spendr all Hustariè
Porta d'S. Flis-------------Questa è la porta friquentà piu d'tutt
----------------------------pr la gran zent ch'al Chiù va' a far da dstrutt
Porta S. Isiè--------------Al blett mandà pr d'qui 'ndonn'a Crsplan
----------------------------e quy ch'van cinquantand passn a Bazzan.
Porta d'Saragozza--------Pr sta porta i summar ch vienin d'muntagna
----------------------------fan'intrar i marun cun la castagna.
Porta S. Maml------------Avgnissi anca vù a vedr al Bisson
----------------------------dà mo' d'vostra fadiga un bagaron.
Porta strà Castion-------S'anden all' Grott d'Mrlin cuccai ai son
----------------------------però as paga all'intrar un bagaron.

E queste erano le 12 porte della città. Le parole sono ancora abbastanza bene comprensibili, tranne alcune che a me non sono ancora chiare, ma m'informerò: dsdittà, moss, trabucca, da dstrutt, blett, Bisson, cuccai ai son e Grott d'Mrlin, (l'odierno Grottino?), ecc.
Ora il Mitelli dedica i due versi ai monumenti interni della città:
-
La Torr d'i Asniè Qui su in sta torr s'ved cent e trei città
tirà mo' trì quattrin sa sy sudà
La Torr mozza Sotto la mozza si pela i marun
mo ch'm'an i da al quatrin ansin cui un.
La Funtana d'Piazza Sie malanazza quel Zigant d'Piazza
tirà tutt i quatrin ch'al bon pro v fazza. Tira Tutt.
Al Palazz S'andà in Palazz tgniv dal Turron in su
dai un quatrin parch'als' dsmentga d'nù.
La Sala dal Putstà Quest vien à la cumedia es'n ha al bultin
turnà po' all'att baron cun du quatrin.
La Cavallarizza Avgnì al smanezz es n'n havy ch'smanzzar
puvrazz dai tri quatrin e fal truttar.
Port dl nav Qui e' al port dl sport e qui s negozia in zergh
stram e ldam e malann pr Malalbergh.
Al Mercà Sdì 'pur in sal mercà'al zough dal ballon
ch'l arriva al zopp e s vol un bagaron.


Il disegno è completato da una faccia che ride ed una che piange, con le scritte: "ch'tira ridrà" "e chi perd pianzrà"
-
La seconda immagine mostra una figura con una lanterna al centro e due cavalieri ai lati che si allontanano nelle opposte direzioni, con la scritta:
-
CUMPENDI DAL STAT D BULOGNA DOV S'FA' TUTT'I MASSAR
AL DUTTOR LANTERNON MANDA A INVIDAR TUTT' I MASSAR DAL CUNTA'
D'BULOGNA PER FAR UNA FESTA DA BALL' PER AVER FATTA SPOSA LA
FLIPPA DA PANZAN SO SERVA ES VOL DUNAR A TUTT' I MASSAR UNA
DOBLA PRON PUR CH'I FAZEN UN BALLET CON DETTA SERVA E AL SPOS
E BARBAGIAN MASSAR D' ROCCA CURNEDA

Per la verità non tutto è comprensibile a noi posteri, sia perché siamo ignoranti e non sappiamo nulla di glottologia e poco del passato, sia perché certe usanze, personaggi, abitudini e parole sono spariti, sia perché il dialetto scritto a quei tempi (e anche l'italiano) è un po'… approssimativo!
Tuttavia da queste sole due tavole (le uniche, delle 100, scritte in "lingua bolognese") si possono dedurre parecchie curiosità sia sulla toponomastica che sul dialetto. Rileggiamo per ordine:
-
- "cunforma" (a seconda, conformemente), una parola che i nostri nonni ancora usavano, ma che è ormai sparita.
- "quatrin" era la moneta dell'epoca (¼ di baiocco), parola peraltro rimasta.
- "arstarà" (resterà) oggi si usa il verbo "vanzèr".
- "Mindicant" così era detta la chiesa di S.M. della Pietà a porta S. Vitale.
- "buccal" (boccale) oggi si usa il più comune "bichìr" o "bichirén".
- "Carnval" a conferma del carnevale bentivolesco, cui la porta deve il nome ma ci sono notizie di Sancta Maria de Mascherella già nel XIII secolo!
- "Tresb" forse il Trebbo, località fuori porta. "Chiù" idem, ma non capisco il "da dstrutt". "Crsplan" e "Bazzan", Crespellano e Bazzano.
- "bagaron" è il bagarotto: antica moneta di rame del valore di mezzo bolognino coniata dal Capitano del Popolo Bagarotto.
- "La Torr Mozza" la Garisenda detta talvolta ancora oggi Torre Mozza.
- "Sie malanazza" interessante questa maledizione, ormai scomparsa, che è parente delle meridionali "mannaggia" e "mannaia" (mal ne abbia) come:
- "al bon pro v fazza" (buon pro' vi faccia) sparito anche dall'italiano.
- "als'dsmentga" (si dimentichi) oggi si dice "al se scórda".
- "Funtana d'Piazza, Zigant, Palazz", oggi Nettuno e Palazzo Comunale.
- "cumedia" discorso poco chiaro, forse c'era il teatro al P.zzo del Podestà.
- "La Cavallerizza" del palazzo Rusconi (p.zza Malpighi), dove, a quanto pare, vi era un maneggio (spagn: cabaleriza), simile a quello viennese che sarà istituito nel 1729.
- "Port dl nav" (Porto delle navi) tra le porte Galliera e Lame, da dove usciva il Canale di Reno e dove evidentemente era il porto.
- "s negozia in zergh" probabile riferimento al fatto che "si negoziava in gergo", cioè nel gergo dei commercianti o dei marinai.
- "Mercà" lo stesso luogo dove c'è oggi, cioè l'attuale P.zza 8 Agosto.
- "pianzrà" (piangerà) oggi s'usa unicamente il verbo "zighèr".
- "dobla" probabilmente una moneta. Ma tutta la tavola del 1705 sembra un componimento di circostanza, simile alle più recenti "zirudèl", dove si prendevano in giro i personaggi di una determinata cerchia.
-
Interessante è lo sporadico uso della lettera "y".
Probabilmente, per un glottologo professionista, queste mie osservazioni sono ovvie ed ingenue, ma le faccio ugualmente, perché né io né i miei tre lettori siamo glottologi professionisti! Dunque procedo.
Sono costretto a tornare sul tormentone della "patata bollente", cioè sulla grafia del dialetto. Potrei dire che il Mitelli, maestro nel disegno e geniaccio della rima, ancorché semplice ed ingenua, non era altrettanto bravo in quanto a scrittura. Ma un uomo che è stato "professore all'Accademia Clementina", come ricorda il Cencetti, oltre che figlio del "famoso" Agostino, si presume che non fosse un ignorante e perciò sono indotto a pensare che la strana ed approssimativa grafia del bolognese che lui usa non sia da addebitare altro che all'assenza di regole in materia. Assenza che perdura tutt'oggi, anche se, dopo il Menarini, mi pare che gran parte di questa lacuna sia stata colmata (…almeno per me e per chi la pensa come me!).
L'uso della "v" al posto della "u" (e in altri testi viceversa!) come quella "s" simile ad una "f" che si trova altrove nei corsivi, rendono difficile la lettura all'uomo di oggi. Curioso è anche l'uso degli apostrofi, che a volte mancano ed altre volte sono eccessivi, come anche la mancanza di alcune vocali interne (es.: Crsplan che oggi si pronunzia Crasplàn e mi riesce difficile credere che quella fosse la pronuncia d'allora). Infatti il mistero che più mi affascina (e che non potrà mai essere risolto) non è come "si scriveva" il dialetto, ma come "si pronunciava"! Se dovessi seguire questa grafia, adottando le regole fonetiche dell'italiano d'oggi (come insegna il Menarini), ne uscirebbe un curioso idioma, più simile al dialetto della provincia che non a quello di Bologna. Sono più propenso a credere che allora, ma anche nell'800 e purtroppo ancora oggi da parte di alcuni, si usasse una grafia approssimativa, che implicava la convinzione bizzarra che il dialetto andasse scritto in un modo per… essere pronunciato in un altro! Comunque sia, resto convinto che il dialetto di tre secoli fa, benché scritto in questo modo, non doveva essere molto diverso da quello di oggi (quanto a fonetica) o comunque non dovrebbe essere cambiato più di quanto non sia cambiato l'italiano, nello stesso periodo.
Come ho già detto altre volte, credo che le lingue cambino, cambino le parole, cambino i significati delle parole, ma che la fonetica cambi molto più lentamente. Faccio un solo esempio: "zvogh" (gioco) oggi si scrive e si dice "zùgh": può darsi che allora si pronunciasse "zògh" (e ci credo poco), ma non credo affatto che si pronunciasse "zvogh" o "zuogh"!
Un'altra vignetta del 1691, trovata di recente tra i miei testi, raffigura un ricco ben vestito e ridente, con una borsa di denaro in mano e un povero cencioso in lacrime, dal titolo:

AL RICC STA' IN SPASS, E CANT E AL POVR IN STENT, E PIANT
(e sotto questi 8 gustosi versi in dialetto)


Ch'n'ha' robba, ne qvatrin l'e' vn brvtt cvmpagn,
l'è tgnv', ch'al sie vn pvltron s'al fvss'vrland:
chi al'cgnoss, e chi n'l'acgnoss l'hà int'l calcagn,
e'l dsgrazi i piovn adoss da tvtt'l band:
al n'l'arpara al fraiol, ch l'hà d'tela d'ragn,
cvn la zvnta dal vent, ch'i và svpiand.
Ngvn al vol, né pr amigh, né pr parent
s'aln n'hà da crvvers ben, da sbattr al dent.


Un discorso che, nel dialetto bolognese attuale, apparirebbe circa così:

Chi n'à róba e quatrén l'é un brótt cumpàgn
as cràdd ch'al sia un pultràn s'al fóss urland:
chi al cgnóss e chi an le cgnóss l'à int al calcàgn
el g'gràzi i pióv'n adós da tótti el band:
an l'arpèra el fraiól, ch'l à ed tàila ed ràgn
con la zónta dal vànt ch'al va supiànd.
Inción le vól pr'amigh o par parànt
s'al n'à da cruvers, ban, ch'al sbata al dant


cioè: IL RICCO VIVE DI GIOIA E CANTO, IL POVERO DI STENTI E PIANTO

Chi non ha beni e quattrini è un brutto compagno,
si crede che sia un fannullone, se fosse Orlando (???)
a chi lo conosce e a chi non lo conosce sta sui calcagni
le disgrazie gli piovono addosso da tutte le parti:
non lo ripara il mantello che è come una ragnatela,
con l'aggravante del vento che sta soffiando.
Nessuno lo vuole né come amico, né come parente,
se non ha da coprirsi, beh, che batta i denti!


Note: "l'è tgnù" cioè "è tenuto = si ritiene" e "poltrone" è una parola offensiva che avevo già trovata in un testo bolognese coevo. Non capisco affatto il riferimento ad Orlando (???), mentre suppongo che "stare sui calcagni" possa significare "essere antipatico, evitato", mentre "fraiól" è l'antico "ferraiuolo = mantello". "Ngun", anche questa grafia l'avevo già vista per significare "nessuno". Infine l'ultima strofa che si può "tradurre" come sopra, oppure " non ha da coprirsi bene, (tanto) da battere i denti" La differenza tra la grafia dialettale di allora e quella di oggi è notevole ma credo che il motivo principale venga dalla scarsa istruzione di quei tempi e più ancora dalla scarsissima consuetudine al dialetto scritto.
Oggi, dopo Menarini, abbiamo una grafia che, ricalcando quella della lingua, riproduce in modo piuttosto esatto la pronuncia attuale.
Le differenze più consistenti sono invece quelle relative a parole o modi di dire che sono ormai scomparsi o in via di sparizione e sono quelli che riporto qui sopra. Differenze che ci impediscono di capire il riferimento a "urland" e di supporre soltanto cosa significhi "l'à int al calcàgn".
A parte queste considerazioni su grafia e parole e detti scomparsi, resto sempre convinto che, se potessimo sentire parlare un bolognese del 1691, la sua pronuncia non sarebbe molto diversa da quella di un concittadino del 2005! Cambiamenti ne saranno avvenuti, poiché le lingue cambiano, ma non così grandi come le due grafie farebbero supporre.
Ho già parlato di questo "tormentone" tante volte che sono venuto a noia perfino a me stesso, ma ogni volta che mi imbatto in antichi documenti scritti in dialetto, riscontro differenze che rafforzano sempre più i miei convincimenti e…non posso fare a meno di sottolinearlo!
Sono molto tollerante con gli Autori dell'epoca, poiché essi facevano come potevano (e lo disse Annibale Bartoluzzi già nel 1779), ma mi irritano moltissimo certi autori di oggi che, per loro ignoranza o con l'intento di imbrogliare la gente, riferendosi ai testi antichi, si ostinano ancora a proporre grafie ormai superate e, sopra tutto, inesatte.
-
P.S. Tra le altre cose, G.M. Mitelli è stato anche l’inventore del "Gioco dell'Oca"!
-
Paolo Canè