mercoledì 4 giugno 2008

CIRCA

Questa paroletta…imprecisa che in italiano ha diverse varianti (su per giù, press’a poco, ecc.) è considerata parola dotta, derivante dal latino “circus” = cerchio. Gli inglesi dicono “about, as regards, concerning, ecc”, i francesi “a peu près, environ” e i tedeschi, latinamente, “zirka” e teutonicamente “ungefähr”, ma pare che in bolognese non esista! Infatti viene citata solo da pochi dizionari. Eppure noi la pronunciamo quotidianamente, anche perché le certezze della vita sono poche!
L’é zìrca un chìllo (è circa un chilo) è la forma più diffusa oggi e, curiosamente, la pronuncia è quasi uguale al tedesco. Esistono poi altre forme del tipo presapóch, a l’inzìrca, …o zà d’ed lé, le quali peraltro ricalcano altrettante espressioni analoghe in lingua, come “press’a poco, all’incirca, …o giù di lì”: i én presapóch trì o quàter, i én trì o quàter a l’inzìrca, i én trì o quàter… o zà d’ed lé (sono circa tre o quattro).
Ma, ad onta dei dizionari reticenti, abbiamo anche altre forme. Una di esse, ancora abbastanza diffusa e impregnata di quell’ironia che è tipica delle nostre parti, è a óc’ e gàmba (ad occhio e gamba), che sarebbe la traduzione petroniana dell’italiano “ad occhio e croce”, espressione già documentata nel ‘500: par mé ai sarà dìs chilómeter a óc’ e gàmba (secondo me, saranno, ad occhio e croce, dieci chilometri).Ma le ricerche più interessanti, quelle fatte su termini che vale la pena annotare prima che spariscano, sono appunto quelle che riguardano le parole in disuso o comunque ormai poco usate. Si tratta di dòntra qué (o dòntra lé) e di talé int… (a cui ho accennato poco fa). Non so nemmeno se la grafia sia esatta, poiché lo strano dòntra, per quanto ne so, non ha corrispondenti in italiano e nemmeno in italiano antico, tuttavia, per quel che so io d’italiano antico, potrebbe anche darsi che una parola analoga sia esistita! Quando si chiede a qualcuno dove sia un certo oggetto e lui sa che esso dovrebbe trovarsi nelle vicinanze, risponde: l’à da èser dòntra lé (dovrebbe essere nei paraggi) ed è questa un’espressione oggi usata solo da chi parla quasi esclusivamente dialetto e poco italiano. Dell’espressione talé int… ho già detto in un capitolo precedente parlando di mia nonna: l’é v’gnó talé int el nóv (è venuto verso le nove), ma, lo ripeto, sono anni che non lo sento più dire. Io stesso, pur conoscendo l’espressione, non la uso, poiché anche il dialetto cambia e ogni generazione usa il proprio. Ad usare certe parole obsolete (anche quando parliamo in lingua) si rischia di essere presi in giro o, peggio, di non essere capiti, ma da un punto di vista dello studio e della ricerca, è bene ricordarle, prima che siano svanite del tutto.
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Paolo Canè

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